Pendolari, le 10 linee ferroviarie da incubo

Ci sono pendolari più sfortunati di altri. Sono innanzitutto quelli delle grandi città, dove i numeri sono enormi ed è come se si muovesse su alcune linee ogni giorno una città come Pisa o Lecce. Ma è quanto mai difficile la vita anche per quelli che tentano di muoversi su linee cosiddette “secondarie”. Sono quelle che hanno visto peggiorare la situazione in questi anni, ed oggi non hanno neanche una minima speranza di cambiamento. Come ogni anno, anche quest’anno Legambiente pubblica il rapporto Pendolaria e individua le 10 peggiori linee pendolari d’Italia.

1) Roma-Lido
Continua anche nel 2017 l’odissea dei pendolari della linea Roma-Ostia Lido, che si conferma tra le peggiori d’Italia per i continui disagi, interruzioni del servizio ed anzianità dei treni e delle stazioni. Il servizio di questa linea suburbana gestita da Atac non è assolutamente adeguato ad un bacino d’utenza enorme ed i risultati sono
purtroppo evidenti: ormai la linea registra un afflusso giornaliero di 55.000 tra
studenti e lavoratori. L’età media dei 23 convogli (erano 24 nel 2015) che la frequentano sfiora i 20 anni mentre le corse effettuate nell’anno 2016 sono state 55.332, con un -7,2% di corse effettuate rispetto a quelle programmate (121.000 treni*km in meno).

2) Circumvesuviana
Ed un’altra conferma in negativo, ancora un volta, e’ rappresentata dalla ex Ferrovia Circumvesuviana. Questa ferrovia collega un’area metropolitana di circa due milioni di abitanti e si estende per circa 142 km (distribuiti su 6 linee e 96 stazioni) che si sviluppano intorno al Vesuvio, sia lungo la direttrice costiera verso Sorrento, sia sul versante interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l’Agro nocerino- sarnese.  I numeri pubblicati danno un quadro sconfortante: aumento delle soppressioni (4.252 treni), aumento dei ritardi oltre i 15 minuti (26.533 nel 2016), oltre alla quasi assenza di treni a composizione tripla. Eppure c’erano maggiori risorse finanziarie disponibili rispetto all’anno 2015, basti pensare alle decine di milioni di euro di penali che la Regione ha deciso di non applicare restituendo le stesse all’azienda. Nel dettaglio le performance peggiori sono della linea Napoli-Nola-Baiano: 498 soppressi nel 2015, 1.090 nel 2016.

3) Reggio Calabria-Taranto
La ferrovia Jonica è una linea di 472 km, che collega tre regioni e tanti centri portuali e turistici e che ha visto negli ultimi anni un peggioramento drastico del servizio ferroviario. Tagli ai collegamenti e una situazione mortificante per i pendolari. Con il nuovo orario da Reggio a Taranto, vi saranno 6 collegamenti giornalieri. Il treno più veloce impiega 6 ore e 15 minuti, con tre cambi: a Paola, Castiglione Cosentino, Sibari. Ma da Sibari il treno non c’è più, per cui si continua in pullman.

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4) Verona-Rovigo
La linea vede 12 coppie di treni transitare ogni giorno mentre nel 2012 se ne contavano 14. I problemi segnalati da studenti, lavoratori e turisti, sono sempre gli stessi:poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni spesso sprovviste perfino
delle tabelle che indicano gli orari.

5) Brescia-Casalmaggiore-Parma
Da diversi anni, la linea ferroviaria versa in una condizione di abbandono e proprio nel corso dell’ultimo anno si sono verificati una serie di gravi guasti alla linea, che hanno messo a repentaglio la salute e la sicurezza di molti pendolari.

6) Agrigento-Palermo
I pendolari siciliani rimangono tra i più bistrattati d’Italia, visto che i 5 milioni di abitanti dell’isola ancora aspettano che la Regione stipuli un vero e proprio contratto di servizio
con Trenitalia. Per fare un esempio, ogni giorno le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 429 contro le 2.300 della Lombardia, una differenza di 5,3 volte, ma a livello di popolazione la Lombardia conta “solo” il doppio degli abitanti siciliani (10 e 5 milioni). Un esempio sono i disagi della linea Agrigento-Palermo, lunga 137 km ed elettrificata dagli anni ’90, ma senza un servizio adeguato.

7) Settimo Torinese-Pont Canavese
La ferrovia Canavesana è una linea di 42 km e da fine 2012 rappresenta parte della linea 1 del Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino attraversando la città per arrivare a Chieri. Il servizio è svolto a cadenza oraria fino a Rivarolo, mentre il proseguimento verso Pont Canavese quasi sempre viene effettuato con autobus sostitutivi.

8) Campobasso-Roma
Ritorna dopo alcuni anni anche un’ altra linea tra le peggiori d’Italia, la Campobasso- Roma, ed il motivo è semplice: un graduale peggioramento del servizio e delle corse a disposizione dei pendolari. La linea è frequentata da molti pendolari, ma sono 7 le coppie giornaliere di treni diretti (per oltre 3 ore e 10 minuti di viaggio), mentre nel 2010 se ne contavano 10, con una diminuzione del 42,8%.

9) Genova-Savona-Ventimiglia
Non è facile la situazione dei pendolari liguri, per gli spostamenti regionali ma anche per quelli verso le altre regioni, ed in particolare per quelli del ponente. In particolare per chi frequenta i 147 km della ferrovia Genova-Savona-Ventimiglia il 2017 è stato un anno caratterizzato da criticità e proteste.

10) Bari-Corato-Barletta
La ferrovia Bari-Barletta è una linea ferroviaria di 70 km, gestita da Ferrotramviaria, che attraversa un bacino di utenza di circa 700.000 abitanti e che era fino a due anni fa un esempio di successo nel trasporto ferroviario pendolare. La linea è diventata purtroppo famosa il 12 luglio 2016 quando unoscontro frontale tra due treni, avvenuto nel tratto a binario unico tra Andria e Corato, ha causato la morte di 23 persone e oltre 50 feriti. A seguito dell’incidente la linea è stata chiusa tra Andria e Corato, e sono partiti i lavori per il raddoppio della tratta di 10 km. Su questa linea in precedenza viaggiavano 48 treni al giorno con un tempo di percorrenza di circa 50 minuti ed una velocità media di 60 km/h, mentre ora funziona un servizio sostitutivo di autobus.