Quanto ne sappiamo del panettone, il mito di Natale?

Pronti alla tavola che ci accompagnerà durante tutte le feste di fine anno (e oltre)? Immaginiamo di sì e non vogliamo togliervi il piacere, tanto atteso, di dolci da ricorrenza e grandi pranzi e cene. Può essere utile, semmai, fare un po’ di chiarezza tra convinzioni più o meno corrette che ognuno di noi ha.

Il panettone è il mio dolce preferito, mi ricorda l’infanzia e lo mangerò durante tutte le feste, ma tanto è buono quanto calorico…

VERO Il panettone è uno dei dolci più classici, nato si dice alla corte di Ludovico il Moro di Milano, e uno dei più calorici perché ricco di burro, di zucchero per circa due terzi oltre che di frutta disidrata e canditi. La tradizione vuole che lo si mangi con le mani e va nel piatto solo se servito con creme o altro. Il panettone semplice ci dona oltre 350 calorie per 100 g e una fetta di panettone di solito è inseparabile da almeno altre due per cui è molto facile arrivare sino a 700-800 calorie per porzione. Se poi preferiamo i panettoni speciali con tanto cioccolato, creme o super canditi etc. il calcolo matematico delle calorie renderebbe il nostro Natale ahimè, molto più grigio. Quale può essere la soluzione per non sentire la propria coscienza ribellarsi?

Mangiamo pure una fetta di circa 100 g e appena possibile passeggiamo per novanta minuti accompagnando il nostro compagno per lo shopping, oppure facciamo una partita a tennis o ancora meglio una nuotata in piscina. Purtroppo, per non negarsi il piacere di mangiarlo occorre che tra una fetta di panettone e gli altri dolci si paghi pegno facendo del movimento attivo che potrà solo farci del bene.

Conservo il panettone nella sua busta per godermelo anche dopo le feste, non credo ci siano problemi per questo.

VERO Specialmente i panettoni industriali hanno oggi raggiunto un ottimo livello di conservabilità dovuto sia alla qualità degli ingredienti utilizzati, che raccomandiamo sempre di leggere in etichetta, sia alle attuali tecnologie di produzione che alle professionalità coinvolte. Un buon panettone può esserci amico per tanto tempo mentre passiamo le serate con amici e affetti, sulla falsa riga del Sig. Wilson del film “Cast Away” di Tom Hanks, senza per questo dare grossi problemi per gli aspetti collegati alla sua sicurezza come l’ammuffimento e, comunque, rispettando sempre la data di scadenza posta sulla confezione. Certamente è diverso il risultato per quanto riguarda l’aspetto sensoriale infatti, col tempo il panettone ancora più del pandoro tende a seccarsi all’aria e chi ama questi dolci sa che un prodotto secco, molto friabile e soprattutto poco aromatico non permette di far rinascere dall’interno lo spirito natalizio che di solito si accompagna al consumo di questi dolci.

Panettone e pandoro si possono conservare solo per pochi giorni…

VERO/FALSO La conservazione del panettone e del pandoro industriali una volta che sono stati aperti non è complicata. Ambedue i dolci è bene che siano richiusi nei loro involucri di plastica e vanno tenuti al fresco e al buio così da non farli seccare. Il panettone grazie all’acqua che canditi e uvetta rilasciano nell’impasto, può durare anche fino a 25-30 giorni dal momento della sua apertura. Il discorso cambia in modo sensibile con i panettoni farciti con creme varie o cioccolato in cui sarebbe bene limitarsi a una conservazione di 3-4 giorni dopo l’apertura. Il pandoro, pur non avendo uvetta o canditi, si conserva ancora meglio per la presenza di tanto burro e uova e anche perché viene lievitato e lavorato molto di più rispetto al semplice panettone. Oggi molti di questi prodotti sono venduti in contenitori, talvolta artistici, di latta dove sia il pandoro che il panettone si conservano meglio e più a lungo tanto che il prodotto industriale può essere consumato finanche un mese dopo l’acquisto e soprattutto si possono riutilizzare quelli non aperti per fare delle ottime basi per nuovi dolci. I prodotti artigianali pagano la loro qualità e il loro sapore, che spesso è molto particolare e collegato al territorio o alla bravura del pasticciere, con una conservabilità minore. Se così non fosse l’aggiunta di conservanti o prodotti simili, da riportare però in etichetta, ne farebbe perdere buona parte della loro “artigianalità” che invece ci aspettiamo.

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Mangio sia il panettone che il pandoro strappandone una fetta senza farmi scoprire, ma poi congelo il resto che avanza per i giorni tristi…

VERO Per gustare al meglio questi due prodotti, artigianali o industriali che siano, occorre tagliare una fetta e riscaldarla anche semplicemente al microonde così da fondere il burro, che di solito è il 16% del totale e che è il naturale veicolo dei sapori e degli aromi. Uvetta e agrumi sotto forma di canditi devono essere almeno il 20% del panettone e i loro sapori sono necessari per dare ancora più gusto al prodotto. La forza di questi tipici dolci natalizi è quella di trasferire magicamente tutto il calore necessario per riscaldarli al nostro cuore una volta mangiati facendoci così sentire più buoni e più disponibili verso il prossimo. Gustare questi prodotti in maniera clandestina e senza soffermarsi sulla loro sofficità e gli aromi, fa perdere gran parte della loro bontà. Se vogliamo, possiamo congelarli tranquillamente anche per un paio di mesi avendo cura di mettere le singole fette in buste adatte al freezer e di congelare il tutto. Il semplice passaggio in microonde ci restituirà tutto il gusto e gli aromi del dolce natalizio, naturalmente questo prolungare le feste ci impedirà di rientrare nel nostro peso forma nei tempi previsti, ma a volte vale la pena peccare pur dovendo poi espiare.

Oltre a noi, il panettone è anche molto ben accetto al mio cane. Uno strappo alla regola può essere comncesso anche a lui ogni tanto…

FALSO I nostri amici a quattro zampe non possono mangiare prodotti contenenti cioccolata per cui panettoni o pandori guarniti al cioccolato potrebbero essere molto pericolosi per la loro salute. Anche l’uvetta sultanina può dargli dei problemi specie al rene e ne bastano 20 acini per un cane di circa 20 kg, per far apparire prima dei disturbi gastrointestinali come diarrea o vomito e  nel giro di un giorno problemi molto seri a livello renale. I nostri amici non possono festeggiare le feste natalizie come noi, la loro alimentazione deve essere costante e variata con giudizio. Gli avanzi di carne, i fritti, gli alimenti super-grassi che per loro sono una novità molto gustosa possono portare a grossi problemi intestinali che nei giorni di festa potrebbero essere sottovalutati per mancanza di tempo e di attenzione. Meglio far festeggiare Natale ai nostri amici con una sana corsa in un prato o due coccole in più sul divano, ne trarremo senz’altro giovamento anche noi.

Sono vegano e come al solito ho difficoltà durante queste feste e non troverò un buon panettone adatto al mio stile di alimentazione

FALSO Oggi sul mercato sono presenti molti prodotti che somigliano al panettone o al pandoro. Per legge, il disciplinare di questi prodotti impone l’uso di uova e di latte  per cui ingredienti diversi non consentono di chiamarli ad esempio panettoni della tradizione. La loro ricetta prevede spesso l’uso di zucchero integrale, di olio di semi anziché burro, di materie prime di qualità nonché di agrumi canditi e uvetta. Il prodotto se fatto da mani capaci sarà del tutto simile al prodotto tradizionale, ma l’esperienza del pasticciere in questo caso conta ancora di più del solito per avere un panettone o un pandoro soffice, profumato e ricco di gusto seppure privo di uova e burro. Se mancasse questa esperienza da parte del maestro pasticciere molto probabilmente il prodotto finale sarà solo un vago sosia dei dolci tipici natalizi.

Mi sto preparando per il prossimo Natale e sarò a dieta rigorosa per poi godermi le feste al meglio, riprendendo solo i chili che ho perso e di certo non oltre…

FALSO Il nostro organismo è molto più “furbo” di quanto si pensi e inoltre ci conosce fin troppo bene dalla nascita per cui è difficile ingannarlo così facilmente. Una dieta molto severa fatta fin da ora ci potrebbe anche far perdere un certo numero di chili in sovrappeso, ma a questo punto il messaggio che abbiamo dato al nostro organismo è quello di essere in una fase di carestia alimentare. Se durante le prossime feste natalizie riprendiamo a mangiare come o addirittura più di prima, non sapendo resistere alle delizie che ci sono offerte, ecco che il nostro corpo temendo nuove e future carestie, tenderà a immagazzinare ancora di più le tante calorie introdotte sotto forma di grasso per giunta più difficile da smaltire. La soluzione migliore è quella di avviare anche subito un restyling del nostro modo di alimentarci sotto la guida di esperti e, magari, se per qualche giorno “sgarriamo” si potrà poi recuperare facendo del moto in più così ci godremo le feste senza avere troppo peccati da confessare la notte di Natale.