Amnesty accusa Shell: responsabilità nelle torture in Nigeria

L’accusa è pesantissima: Shell ha pesanti responsabilità nella violazione dei diritti umani in Nigeria, inclusi torture, stupri e assassinii. A puntare il dito contro il colosso petrolifero anglo-olandese è Amnesty international che ha pubblicato un lungo rapporto documentato dal titolo “Un’impresa criminale”. Il dossier fa riferimento a una serie di attività violente portate avanti dall’esercito nigeriano negli anni Novanta per reprimere la protesta del Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (Mosop) minacciato dagli interessi dell’azienda petrolifera nella regione. Violenza culminata nel 1997 con l’esecuzione di Ken Saro-Wiwa, attivista e scrittore nigeriano, insieme ad altre 9 persone.

L’appello ai governi

“Le prove che abbiamo esaminato – dichiara Audrey Gaughran, direttrice del programma Temi globali di Amnesty International, come riportato dall’Agenzia Sir – mostrano che la Shell incoraggiò ripetutamente i militari nigeriani ad affrontare le proteste locali, pur sapendo l’orrore che questo avrebbe procurato: uccisioni illegali, stupri, torture e villaggi dati alle fiamme. In questa brutale repressione la Shell arrivò persino a fornire ai militari sostegno materiale, come i mezzi di trasporto, e in almeno un caso pagò un comandante militare noto per aver violato i diritti umani. Il fatto che la compagnia petrolifera non sia mai stata chiamata a risponderne è un oltraggio”. Amnesty international ha chiesto ai governi di Gran Bretagna, Olanda e Nigeria di aprire un’inchiesta per verificare le responsabilità della compagnia in sede legale.

Shell nega coinvolgimenti

“Non c’è dubbio – ha aggiunto la responsabile della Ong – che la Shell abbia giocato un ruolo chiave negli eventi che devastarono l’Ogoniland negli anni Novanta. Crediamo che vi siano ragioni per aprire indagini penali. Presentare l’enorme quantità di prove raccolte è stato il primo passo per portare la Shell di fronte alla giustizia. Ora stiamo preparando una denuncia penale da inoltrare alle autorità competenti”. Shell ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nella violazione dei diritti umani in Nigeria.