Abiti puliti, Geox: “I nostri dipendenti guadagnano il 20% in più del minimo”

In merito all’articolo che abbiamo pubblicato qualche giorno fa “Abiti puliti, il rapporto denuncia: lavoratori sfruttati dai fornitori di Geox e Benetton“, riceviamo e pubblichiamo la rettifica di Geox.

“Geox ha deciso di investire in un’area disagiata e depressa della Serbia al confine con il Kossovo, creando dal nulla, nella municipalità di Vranje, uno stabilimento moderno che dà lavoro a oltre 1300 dipendenti. Vranje in passato era un centro di produzione calzaturiera e il nostro obiettivo è stato innanzitutto quello di ricostruire il tessuto produttivo sfruttando parte del know-how esistente, il che ha anche consentito di creare indotto e reintegrare la popolazione, afflitta da anni di disoccupazione crisi sociale in ambiente lavorativo. L’investimento totale è stato di 20 milioni di euro, dei quali 11 finanziati dal Governo Serbo, che verranno restituiti sotto forma di contribuzione fiscale e sociale nel corso dei prossimi 3/4 anni; la zona dove è insediato lo stabilimento non è una zona franca, quindi non vi è esenzione fiscale”.

L’azienda continua specificando che “le retribuzioni erogate da Geox ai lavoratori a tempo indeterminato sono del 20% superiori al minimo di legge“. Inoltre, “le condizioni di lavoro sono state accertate attraverso due audit: il primo del gruppo BDO, società di standing internazionale, che nel 2016 ha dato riscontro positivo e su tale base il Governo serbo ha dato il via libera alla definitiva contribuzione all’investimento. Tale rapporto ha valenza pubblica e può facilmente essere consultato presso gli uffici del Ministero del Lavoro. Il secondo audit è stato svolto dal gruppo intertek sulla responsabilità sociale e sulle condizioni di lavoro presso lo stabilimento evidenziando un racing pari a 82 su 100. Sono state pertanto immediatamente attivate e sono min fase di sperimentazione tutte le azioni necessarie per migliorare questuo racing e portarlo alla massima eccellenza”.

Geox continua confermando che “per tutti i lavoratori a tempo indeterminato, attualmente pari a 1.252 su un totale di 1.340, tenuto conto anche di quelli a tempo determinato, lo stipendio corrisposto è incrementato del 20% rispetto al salario minimo stabilito ex legge. I lavoratori a tempo determinato, che vengono di volta in volta assunti per coprire i necessari picchi di produzione, sono remunerati con stipendi mai inferiori al minimo di legge. Gli straordinari vengono pagati, come previsto dalla legge, il 26% in più rispetto al salario orario base e sono consentiti entro il limite massimo delle 32 ore mensili. Per quanto concerne gli impianti di condizionamento e ventilazione, sono stati installati a norma di legge e, nel mese di luglio 2017,a  fronte dell’elevatissimo livello raggiunto dalle temperature, peraltro costituente una vera e propria anomalia meteorologica per quella zona, sono stati investiti 250.000 euro per un potenziamento in grado di far fronte anche ad eventi straordinari futuri”.