Microplastiche nei cosmetici, Ambientalisti: “Approvate subito la legge”

Saponi, creme, gel, dentifrici: sono tantissimi i prodotti cosmetici in commercio che contengono al proprio interno frammenti o sfere di plastica di dimensione inferiori a 5 millimetri. Si tratta di microplastiche dannose per l’ambiente in quanto generano un inquinamento incalcolabile e irreversibile. Una legge per mettere al bando l’uso di questi piccoli pezzi di plastica non è più rinviabile. A chiederlo sono Marevivo, Legambiente, Greenpeace, Lav, Lipu, MedSharks e WWF, lanciano l’appello #Faidafiltro. Si rivolgono al presidente del Senato Pietro Grasso e a tutti i Senatori: “Approvate al più presto la proposta di legge già licenziata dalla Camera un anno fa”. (continua dopo il video)

Si stima che ogni anno finiscano nel mare e negli oceani 8 milioni di tonnellate di plastica. Il Rapporto Frontiers 2016, rilasciato dall’UNEP, inserisce l’inquinamento da microplastiche negli oceani tra le sei minacce ambientali emergenti e nel dossier “Plastic in Cosmetics: Are We Polluting the Environment Through Our Personal Care?” si raccomanda ai Governi di impegnarsi per la messa al bando di questi ingredienti altamente inquinanti. Molti i Paesi si stanno già adoperando per implementare normative adeguate, che hanno proibito la produzione di cosmetici contenenti microplastiche; in particolare gli Stati Uniti le hanno vietate da luglio 2017. E in Italia? Quello che chiedono le associazioni è di seguire la strada già tracciata da molti altri paesi che si stanno adoperando per implementare normative adeguate contro questi inquinanti.

“Il disegno di legge AS n. 2582 “Disposizioni in materia di composizione dei prodotti cosmetici e disciplina del marchio italiano di qualità ecologica” è ancora oggi in discussione presso le Commissioni riunite X (Industria, commercio, turismo) e XIII (Territorio, ambiente, beni ambientali)” scrivono le associazioni nell’appello invitando tutti i Senatori ad attivarsi per licenziare il prima possibile il disegno di legge e arrivare alla sua approvazione definitiva prima della fine della legislatura.