Acrilammide, Pedicini: “La Ue e il Ppe rallentano le nuove regole”

“La Ue continua a perdere tempo nel definire regole più restrittive contro l’acrilammide“, la sostanza cancerogena che si forma nelle cotture oltre i 120 gradi nei cibi che contengono amidi in cottura. È la denuncia di Piernicola Pedicini eurodeputato del Movimento 5 Stelle durante l’ultima seduta della Commissione Ambiente e Sanità del Parlamento europeo

“La cosa ancora più inaccettabile – prosegue Pedicini – è vedere che gli eurodeputati del gruppo Ppe continuano a tentare di ritardare l´adozione delle nuove regole, malgrado la proposta della Commissione Ue non definisca limiti di legge ma introduca solo misure di mitigazione per minimizzare la formazione di acrilammide e preveda limiti alleggeriti per gli esercizi commerciali di piccole dimensioni”.

Nessun limite ma stretta sulle dosi

Dal 2005 la Fao e l’Oms sostengono che i livelli di esposizione alimentare all’acrilammide possono essere indice di un allarme per la salute umana e nel 2015 l´Efsa ha ribadito che la presenza di acrilammide negli alimenti può aumentare il rischio di cancro per i consumatori. Nonostante questo non esiste un limite massimo di legge ma raccomandazioni alle aziende di ridurre progressivamente la concentrazione di questo contaminante di processo che lo ritroviamo in tanti alimenti di consumo quotidiano: dalle patate fritte, ai biscotti, cracker, pani croccanti, corn flakes, pane morbido, caffè.

A giugno la Commissione europea ha varato una nuova regolamentazione (la cui entrata in vigore viene ancora ostacolata dai Popolari europei) che non prevede subito l’istituzione di un limite di legge ma una nuova stretta alle dosi “raccomandate” per poi in un prossimo futuro definire un “tetto” massimo per legge.

“Subito la legge”

“Vorrei – ha precisato Pedicini durante il suo intervento – ricordare agli eurodeputati del Ppe che gli alimenti più importanti che contribuiscono all’esposizione di acrilammide (patate fritte, biscotti, cracker, pani croccanti e morbidi) sono prodotti che espongono maggiormente i bambini ed è proprio questa la fascia d’età più fragile rispetto alla grave problematica. La proposta della Commissione – ha concluso il pentastellato – per noi va approvata subito, anche se rappresenta solo l’inizio di un percorso mirato che dovrà assicurare la tutela della salute dei cittadini in modo sempre maggiore e rigoroso”.

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