Antibiotico-resistenza, la classifica dei Fast Food: benino McDonald’s, male Burger King

Mcdonald's scrofe

Nelle ultime ore diversi allarmi sono stati lanciati riguardo la resistenza agli antibiotici che, secondo le previsioni di una ricerca sulla rivista The Review on Antimicrobial Resistance, nel 2050 sarà la causa della morte di 10 milioni di persone nel mondo, ogni anno.  Anche la Società italiana di neonatologia si è unita alla preoccupazione, assicurando che il pericolo di sviluppare troppa resistenza agli antibiotici riguarda anche i bambini, e ha invitato a una prescrizione responsabile di questo tipo di farmaci. Ma come già scritto in passato dal Salvagente, l’assorbimento degli antibiotici può avvenire anche tramite l’alimentazione. Per questo, è sempre più alta la pressione dei consumatori affinché le catene di ristorazione rinuncino a utilizzare carne da bestiame allevato con utilizzo di antibiotici.

Il rapporto

Negli Stati Uniti, le maggiori catene si stanno gradualmente impegnando in questi senso. Secondo il terzo rapporto sulla “reazioni a catena”, curato da Friends of the Earth, ConsumersUnion e altri associazioni, la situazione sta migliorando anche se ancora ci sono molti passi da fare.  Quasi tutti i cambiamenti positivi si sono concentrati finora nel ridurre l’eccessivo uso degli antibiotici nei solo polli. Tra le catene di ristorazione presenti anche in Italia, l’unica che ottiene un voto molto buono e Subway, mentre McDonald’s si ferma a più che sufficiente e Burgers King e Starbucks risultano mediocri. Tra queste, infatti, solo Subway ha messo in campo una politica contro le materie prime allevate con antibiotici che va oltre il pollame e coinvolge anche la carne suina e bovina. McDonald’s, ad esempio, ha annunciato che tutti i polli serviti negli Stati Uniti sono stati allevati senza antibiotici. Tuttavia, non ha fatto preso nuovi impegni per carni bovine o suine.

Solo per polli

Nell’agosto 2017 McDonald’s ha pubblicato una nuova documentazione “Vision on Antibiotic Stewardship” che ha stabilito obiettivi ambiziosi per limitare l’uso di antibiotici in tutta la sua catena globale di approvvigionamento per tutte le sue carni. Tuttavia, in questa nuova promessa non sono state stabilite scadenze per carni suine e carni bovine. Burger King ha adottato nuove politiche che limitano l’uso di medicinali e di tutti gli antibiotici nel pollo per la prima volta quest’anno. Ma mancano l’attuazione, la trasparenza e le scadenze in materia di manzo e carne di maiale. Purtroppo, la classifica riguarda gli Usa e non è dato sapere se anche in Italia queste catene seguano la stessa politica o se siano più o meno virtuose che negli States.