Uova contaminate, sequestrati tre lotti in Emilia-Romagna

Nonostante le smentite della presenza di ovoprodotti contaminati dall’insetticida Fipronil, il ministero della Salute corre ai ripari dopo le polemiche e avvia i controlli nel territorio italiano a campione su uova, prodotti derivati e carni di pollame. Primo risultato: in Emilia Romagna sono stati sequestrati tre lotti di prodotti alimentari derivati da uova provenienti da Germania, Belgio e Olanda, zone interessate dallo scandalo Fipronil. I prodotti, sottoposti a fermo cautelativo, sono stati trovati in provincia di Bologna e Parma. Le autorità attendono i risultati delle analisi per capire se ci si trova davanti al primo caso di uova contaminate da Fipronil in Italia.

Codacons: Ora controlli a tappeto

Secondo il Codacons, il sequestro conferma la necessità di disporre controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale. “Proprio ieri avevamo sostenuto come fosse difficile, se non impossibile, garantire i consumatori italiani sul fronte delle uova contaminate – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Questo perché nel nostro paese sono commercializzati prodotti lavorati, come pasta, dolci, salse, ecc., realizzati con uova di cui non si conosce la provenienza. Il sequestro odierno conferma il nostro allarme e la nostra richiesta al Ministero della salute e Nas di mettere in campo controlli a tappeto in tutte le regioni, per assicurare che le uova contaminate da fipronil non finiscano sulle tavole degli italiani attraverso prodotti trasformati”  -conclude Rienzi.

Ogni anno 158 milioni di uova importate

In Italia, secondo i dati di Una Italia, l’Unione Nazionale di Filiere Agroalimentari Carni e Uova, ci sono 42 milioni di galline e 1600 allevamenti industriali:  ogni anno vengono prodotti 12,9 miliardi di uova. E nonostante ciò, lo scorso anno oltre 158 milioni di uova sono state importante dall’estero, soprattutto al Nord Italia, come sottolinea Coldiretti: in Lombardia, (27%), Veneto (22%) e Emilia Romagna (21%). Se per evitare rischi con le uova fresche basta controllare l’origine in etichetta ed evitare quelle provenienti dalle aree interessate dallo scandalo Fipronil, rimane l’allarme rispetto agli ovoprodotti realizzati con materie prime sospette provenienti dall’estero, come nel caso dei sequestri appena avvenuti, appunto.