Il Ddl Concorrenza è legge tra novità e proteste: “Un regalo per Enel”

Si conclude con un voto di fiducia al Senato (143 Sì, su 259 votanti) l’iter parlamentare durato ben 3 anni del Ddl concorrenza. Il testo è carico di novità – alcune non gradite ai consumatori – come quelle in tema di energi: dal 1° giugno 2019 infatti sarà abolito il regime della maggiore tutela che significherà, per circa 21 milioni di utenti privati, un aumento certo in bolletta.

Mucchetti: “Favorite Enel, Unipol e Generali”

Molto critico il senatore del Pd Massimo Mucchetti che, in disaccordo con il suo gruppo, non ha votato la fiducia non partecipando al voto. Da sempre critico sulle modalità con le quali il ddl abolisce il regime di maggior tutela, il senatore ha spiegato in aula: “Questa legge è uno strumento per favorire o salvaguardare le grandi aziende come Enel, Generali, Unipol e big pharma” e ha aggiunto: “senza rimedi antitrust, l’abolizione della maggior tutela trasferirà 19 milioni di utenti dall’Acquirente Unico all’Enel, con un maggior margine per la società di 1 miliardo di euro“.

Contro il provvedimento si scagliano anche le associazioni dei consumatori. Rosario Trifeletti è molto duro: “È una vergogna totale. Il Ddl concorrenza l’ho definito così fin dalla sua presentazione e ribadito nelle varie audizioni parlamentari”.

“Un testo pessimo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “La cosa più inaccettabile, è l’eliminazione del mercato tutelato dell’energia nonostante, per la luce, i primi cinque operatori detengano l’87,8% del settore domestico e per il gas i primi tre gruppi controllino il 44,8% del mercato. Altro che concorrenza! Una vergogna!” conclude Dona.

Vediamo in dettaglio le novità approvate.

Energia elettrica

Innanzitutto è fissato al 1 luglio 2019 (in origine si parlava del 2018) il passaggio al mercato libero dell’energia, ovvero l’abolizione della maggiore tutela nel settore dell’energia (e la fine del prezzo periodicamente fissato dall’Autorità per l’energia che stabilisce le condizioni tra produttore e cliente finale). Questa è la norma più contestata dalle associazioni dei consumatori perché determina una sorta di passaggio in blocco delle famiglie italiane al libero mercato, dove è il fornitore a fare il prezzo. Nel 2015 circa il 32% delle famiglie è passata al libero mercato, contando di risparmiare dal meccanismo di concorrenza tra i fornitori, ma di fatto in molte si sono ritrovate a pagare di più.

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Polizze danni

Si è rischiato di perderlo (con conseguenze negative per i consumatori), ma è infine fatto salvo il tacito rinnovo per le polizze danni diverse dalla Rc auto (ovvero le polizze per salute, casa, responsabilità professionale), mentre è stabilita la sua abolizione solo per quelle accessorie all’Rc-auto (per la quale il tacito rinnovo fu abolito nel 2012 e resta vietato).

 

Rc-auto

Per quanto riguarda la Rc Auto sono previsti sconti per gli automobilisti che installano dispositivi come la scatola nera e per gli automobilisti ‘virtuosi’ che risiedono nelle aree a più alta sinistrosità e con prezzi più alti. Il provvedimento lascia all’Ivass il compito di determinarli.

Maxi bollette

Nei casi di fatture di rilevante importo (individuati dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico), derivanti da ritardi, interruzioni della fatturazione o prolungata indisponibilità dei dati di consumo reali, l’Autorità adotta le misure necessarie affinché, in capo ai fornitori di energia elettrica e gas, sussista un obbligo di rateizzazione.

Costo delle chiamate ai servizi di assistenza ai clienti

Gli istituti bancari, le società di carte di credito e le imprese di assicurazione devono assicurare l’accesso ai propri servizi di assistenza ai clienti, anche attraverso chiamata da telefono mobile, a costi telefonici non superiori rispetto alla tariffa ordinaria urbana.
Si affida all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il compito di vigilare sulla corretta applicazione della norma introdotta; è prevista una sanzione pecuniaria di 10.000 euro per il mancato rispetto di tale prescrizione e un indennizzo di almeno 100 euro a favore dei clienti.

Bonifica terreni

Infine, stabilita la bonifica dei terreni precedentemente utilizzati da distributori dismessi di carburanti. Una procedura da espletare ‘in ogni caso’ se viene accertata la contaminazione.