Banche in crisi? L’Europa pensa a bloccare i conti

Il sistema bancario europeo è costantemente tenuto sotto controllo, segno che la crisi è tutt’altro che superata. Ed è di questi giorni una proposta europea a dir poco scioccante, studiata per evitare la corsa ai prelievi da parte di correntisti di istituti bancari in aria di crisi o fallimento: conti congelati fino a 20 giorni. Questo – secondo l’agenzia Reuters – è ciò che propone un documento della presidenza estone dell’Ue discusso lo scorso 13 luglio con gli altri Stati membri e che ha raccolto il favore della Germania.

A far scattare la proposta, a quanto pare, è stata la recente operazione sui depositi che ha contribuito a far crollare l’istituto spagnolo Banco Popular. Ecco, dunque, come l’Europa pensa di correre ai ripari: bloccando temporaneamente i conti e i depositi dei risparmiatori delle banche in difficoltà.

Un ulteriore abuso di un’Europa che ha perso ogni bussola”, è il commento amareggiato di Elio Lannutti, presidente di Adusbef che da anni porta avanti una battaglia al fianco dei risparmiatori contro questa “Europa dei banchieri, che non fa nulla per i consumatori, anzi toglie diritti e sovranità” e che di certo “non ha futuro se continua su questa strada”, conclude.

Ora, è vero che non c’è stato ancora alcun voto in merito e la discussione dovrebbe riprendere a settembre, ma se queste sono le premesse non c’è davvero da stare tranquilli.