Saldi, giudice condanna Mango: gonfiava gli sconti

Sentenza storica in tema di saldi truccati. Il Codacons mette la firma sulla vittoria dei consumatori contro la catena di abbigliamento Mango Italia s.r.l., rea di aver gonfiato i prezzi iniziali di alcuni capi prima della vendita scontata.
La vicenda risale allo scorso anno ma casualmente la sua conclusione si è avuta proprio in questi giorni di nuovi saldi. Quasi un richiamo generale a seguire buone pratiche.

A sancire la vittoria dei consumatori è stato il tribunale di Milano che ha emesso una sentenza inibitoria nei confronti del marchio spagnolo. “L’azione è stata iniziata lo scorso anno – ci dice Marco Donzelli, presidente del Codacons – e ora vigiliamo affinché non si ripeta più questa condotta”. Mango, infatti, dovrà far pubblicare in un giornale nazionale, a proprie spese, la sentenza che lo condanna e avrà 30 giorni di tempo per modificare la sua condotta, se ancora in atto. Una condotta ovviamente scorretta nei confronti della clientela, ingannata da un prezzo di partenza artefatto, maggiore rispetto a quello originario, che fa apparire più consistente lo sconto attuato e, dunque, più conveniente l’acquisto.

CONSUMATORI INGANNATI

In una nota il Codacons riassume la vicenda: “Il Tribunale ha considerato ingannevole la pratica di Mango, consistente nell’applicare un bollino riportante un prezzo maggiore sul cartellino applicato su ciascun capo di abbigliamento offerto in vendita, originariamente riportante un prezzo di minore entità” .
Una condotta, secondo il giudice meneghino, “potenzialmente idonea ad incidere sulle scelte di acquisto del consumatore, il quale ove fosse in grado di rilevare la differente indicazione del prezzo normale di vendita orienterebbe diversamente il proprio comportamento commerciale per l’incertezza sulla reale entità dello sconto praticato dalla convenuta”.

“La sentenza – commenta Donzelli – si pone come importante precedente per tutti i commercianti, chiamati a fornire al consumatore un’informativa corretta e chiara sul prezzo di vendita originario del prodotto, sul quale viene poi applicato lo sconto”.

Quanto allo strumento utilizzato, l’azione inibitoria, il presidente del Codacons è convinto della necessità di incoraggiarne il ricorso, perché è un’efficace difesa per i cittadini.
Dove, invece, i giudici sembrano ancora essere troppo timidi è sul piano dei risarcimenti: “purtroppo, da questo punto di vista i giudici devono fare ancora molta strada, cercando di essere più coraggiosi“, conclude Donzelli.

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