Lo stop delle merendine a scuola funziona: tutti più magri

Vietare il cibo spazzatura a scuola funziona. A dirlo è una ricerca condotta dall’università canadese di New Brunswick. In 12 province dello Stato, la vendita di questi prodotti è vietata nei plessi scolastici. Secondo l’indagine questa misura ha permesso una diminuzione dell’indice di massa corporea di 2 libbre, circa 1 kg nei ragazzi tra i 12 e i 25 anni. “Se è vero che non si tratta di una perdita di peso importante, è anche vero che la ricerca suggerisce che il metodo che si è scelto va nella direzione giusta” commenta Philip Leonard, uno dei professori che ha coordinato lo studio.

Le femmine più attente

Lo studio va oltre e indica che il provvedimento ha avuto un maggiore impatto sulla popolazione scolastica femminile. Non solo, a beneficiare del divieto sono stati gli studenti più giovani. “I maggiorenni hanno più occasioni di venire a contatto con il cibo spazzatura – spiega Leonard- hanno la patente e si possono spostare nella città con maggiore semplicità. La scuola non è l’unico luogo dove trovano junk food”.

Bisogna fare di più

Nonostante i risultati positivi, Leonard ha detto che il divieto di cibo spazzatura, da solo, non è sufficiente per invertire le tendenze inquietanti associate all’obesità infantile.
“È un problema enorme – ha detto – Non lo risolveremo con un piccolo cambiamento politico, ma questo cambiamento politico ha fatto la differenza, quindi ha senso pensarne altri che vadano nella stessa direzione”. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità,  tra il 2009 e il 2011, quasi un terzo – il 31,5 per cento – dei bambini e dei giovani canadesi sono stati classificati in sovrappeso o obesi. Per questo motivo il Dipartimento federale della sanità si è detto pronto ad aggiornare le linee guida alimentari entro la fine del 2018 e che le nuove rifletteranno le più aggiornate prove scientifiche sulla dieta e sulla salute.

 

 

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