I primi 40 anni della Lav, un’adulta che non perde la voglia di cambiare il mondo

“Quarant’anni è un’età in cui non si è più giovanissimi, hai acquisito esperienza anche a costo di sconfitte con cui hai dovuto fare i conti e illusioni che hai dovuto razionalizzare. Ma questo non significa che si debba per forza dire addio ai sogni. Anzi mantenere uno spirito da bambini, immaginare e perseguire i cambiamenti è uno dei modi per sentirsi vivi, anche per un’associazione”.

Gianluca Felicetti, presidente della Lav e storico amico del Salvagente, ci descrive così il traguardo dei primi 40 anni della Lega antivivisezione che da oggi (e fino all’11 giugno) si celebrano in una tre giorni di festa, riflessione e dibattito a Palazzo S. Chiara e nella piazza omonima a Roma.

Gianluca, quali sono state le delusioni più grandi di questa esperienza?

La più cocente è stata quella dei referendum contro la caccia. Bocciati nel 1986 dalla Corte Costituzionale sono arrivati al voto nel 1990 assieme al quesito sui pesticidi. Per fermarsi a un passo dal quorum (i votanti furono circa il 43%, ndr). All’epoca una parte dei partiti e dei leader che poi sarebbero diventati referendari (penso a Mario Segni) fecero le prove generali d’astensione. Dal ’90 è iniziata una stagione di rigurgito venatorio, anche se da 1,5 milioni di cacciatori siamo scesi oggi a 650mila.

E la vittoria più grande?

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Guarda, potrei dirti quella contro Green Hill che ha portato alla liberazione di 2.639 beagle, tra cui mamme e molti cuccioli, da un allevamento che li destinava a laboratori e test crudeli. Oppure citare la legge del 2004 sul maltrattamento dei cuccioli.

Preferisco però ricordare un traguardo che può sembrare piccolo ma è molto significativo: aver garantito nel 2012 nel codice della strada il diritto al soccorso degli animali feriti in un incidente. E aver stabilito che le ambulanze con animali feriti potessero usare sirena e lampeggianti e avere la precedenza. Un traguardo importante, perché afferma che sono intollerabili discriminazioni tra uomo e animali.

Forse uno dei successi meno prevedibili è la diffusione dell’alimentazione vegan e del vegetariana. Non si tratterà di una moda passeggera?

Come tutti i cambiamenti ha una parte di sostanza e una di moda. Mi torna in mente la vicenda delle pellicce animali di dieci anni fa. C’erano molte modelle che manifestavano la loro contrarietà, poi con gli anni alcune si sono dimenticate della crudeltà che implicano e sono tornate a indossarle. Il cambiamento di alimentazione, però, è più profondo. Sono in molti, dall’Oms alla Fao, a dirci che bisogna mutare strada, per l’ambiente e per la salute. Noi lo auspichiamo per ragioni etiche ma non c’è dubbio che, qualunque sia la motivazione, una parte di questa trasformazione è destinata a durare.

Cosa si aspetta la Lav da questa travagliata fine di legislatura?

Un ultimo passo, importante, sul disegno di legge che prevede la graduale eliminazione degli animali dai circhi. Andrà in aula a luglio e sarà il coronamento di 40 anni di battaglie. Allineando finalmente l’Italia ad altri 30 paesi che nel mondo hanno fatto la stessa scelta.

E dal prossimo governo?

Che faccia finalmente una legge per il bando degli allevamenti di animali da pellicce.

Auguri Gianluca e auguri alla Lav.