Altroconsumo e Beuc a fianco delle multinazionali del cibo: per l’Adoc è “incomprensibile”

La storia di Altroconsumo e del Beuc (l’associazione nord europea che lo rappresenta) uniti a Coca-Cola, Pepsi, Nestlé e Unilever nel chiedere alla Commissione europea di sbrigarsi a emanare l’etichetta nutrizionale, continua a far rumore.

Dopo il nostro editoriale, interviene Roberto Tascini, presidente dell’Adoc. “L’etichettatura a semaforo è basata su un sistema nutrizionale assolutamente fuorviante per i consumatori, non comprendiamo  la posizione favorevole assunta dal Beuc – ha dichiarato – questo sistema, adottato nel Regno Unito, penalizza i prodotti italiani e di altri paesi europei con perdite nelle quote di mercato, soprattutto per le produzioni più piccole, locali e tradizionali, e per i prodotti d’eccellenza Made in Italy come l’olio extravergine e il Parmigiano Reggiano. Questo sistema evidenzia le calorie, i grassi, gli zuccheri ed il sale presenti in 100 grammi di prodotto, ma non si basa sulle quantità di consumo del prodotto bensì sulla semplice e generica presenza di alcuni elementi. Di fatto i consumatori vengono ingannati sul reale valore nutrizionale dell’alimento. A nostro avviso non è uno strumento di garanzia della salute del consumatore ma anzi, riportando una informazione parziale, potrebbe indurlo a sbagliare nelle sue scelte, distorcendone così progressivamente la percezione della qualità dei prodotti alimentari presenti sul mercato.”

Tascini chiede un’etichetta semplificata : “Ormai c’è un information overloading, un sovraccarico cognitivo di informazioni che non permette al consumatore di districarsi correttamente tra le numerose diciture. Come Adoc crediamo che si debba adottare un nuovo e più intuitivo modello di etichettatura, quale quello rappresentato dalla bandiera dello Stato di origine dei principali ingredienti utilizzati nella composizione del prodotto”.

Spiega il presidente di Adoc: “Per evitare truffe, contraffazioni e usi illeciti dell’icona, fenomeno purtroppo in espansione oltre oceano, l’icona stessa deve adottare gli identici standard di sicurezza, in particolare riguardanti la filigrana, attualmente in uso sulle banconote, in modo da evidenziare, ad un rapido controllo, che si tratti di un’apposizione in regola con le normative nazionali ed europee e non di un falso.”

 

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