Il recesso è impossibile, una petizione contro la burocrazia

Quante volte avete dovuto mandare raccomandate con ricevuta di ritorno o fax per disdire contratti telefonici o utenze di casa che avete accettato con una telefonata? Quante ore al telefono avete passato per recedere da un contratto o annullare un pacchetto televisivo? La risposta è, purtroppo, scontata: una pratica utilizzata da tutte le aziende di servizi e che fa innervosire gli utenti, tanto da aver costretto Pier Francesco Abortivi a lanciare una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere niente più ostacoli per recedere dai contratti. Nel giro di poche settimane, quasi 40mila consumatori hanno firmato per chiedere all’Agcom, al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo Economico di prendere in considerazione un cambio di passo.

“L’idea è molto semplice: consentire ai consumatori di recedere dal contratto con la stessa modalità con cui è stato sottoscritto” spiega a Il Salvagente Pier Francesco Abortivi. In altre parole, se abbiamo accettato la fornitura con un sì telefonico, la stessa facilità deve essere utilizzata nel momento in cui decidiamo di disdire. “Invece oggi non è così – aggiunge Francesco – ci chiedono, se tutto va bene, una raccomandata con ricevuta di ritorno”.

Una mentalità tipicamente italiana – spiega Abortivi – che le aziende utilizzano per bloccare gli utenti ignorando il fatto che quello che trattengono è un consumatore insoddisfatto che prima o poi, quando potrà, andrà via.