Spese veterinarie: basta lo “scontrino parlante” per portarle in detrazione

Con la risoluzione n. 24/E l’Agenzia delle Entrate chiarisce alcuni dubbi sulla detrazione delle spese veterinarie, una delle voci mediche della dichiarazione dei redditi precompilata 2016 e che riguardano le prestazioni professionali rese dal veterinario, l’acquisto di medicinali prescritti dal veterinario e le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.

La legge prevede che il 19% di queste spese possono essere detratte dall’Irpef, con un tetto massimo di 387,34 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 (il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti). E precisa che la detraibilità è limitata alle sole spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.

Ma alcuni dubbi erano sorti sia sulla detraibilità dei medicinali veterinari senza obbligo di ricetta e di quelli acquistabili presso i cosiddetti pet-shops, come gli antiparassitari e disinfestanti per uso esterno; e sia sulla detraibilità delle spese sostenute per l’acquisto di mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario.
Ora le Entrate fanno chiarezza su entrambi i punti.

MEDICINALI DETRAIBILI ANCHE SENZA RICETTA

Sul primo, la risoluzione n. 24/E spiega che le spese relative all’acquisto di medicinali veterinari sono detraibili a condizione che siano certificate da scontrino “parlante”. Quindi lo scontrino dovrà riportare, oltre al codice fiscale del soggetto destinatario, anche la natura e la quantità dei medicinali acquistati. Non è invece necessario conservare la prescrizione medica.
Quanto al luogo dove sono stati acquistati detti medicinali, secondo le Entrate questo non è rilevante: infatti, i farmaci certificati da scontrino parlante sono detraibili anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie, purché a ciò autorizzate dal ministero della salute (come per la vendita di farmaci generici nei supermercati).

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NESSUNA DETRAZIONE PER I MANGIMI SPECIALI

Sul secondo punto, quello relativo alle spese sostenute per i mangimi speciali per animali da compagnia prescritti dal veterinario, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che queste non sono detraibili poiché questi prodotti non possono essere considerati farmaci, appartenendo invece all’area alimentare.