Il contatore rotto e gli “strani” calcoli di Eni

PENALI CHIUSURA UTENZA GAS

Buongiorno,
il 15 novembre 2016 ho acquistato un appartamento e lo stesso giorno ho stipulato il contratto di voltura del gas con Eni prendendo la lettura  contatore (segnava 088). In questi mesi non ho abitato ancora in questo appartamento perché sto facendo qualche piccolo lavoro e tengo il termostato a 7 gradi.
All’inizio del mese di gennaio mi arriva la prima bolletta relativa al periodo dal 15/11 al 16/12/2016 con numeri stimati 357 (smc 269) ed un costo della bolletta di 134,01 euro.
Ovviamente per non averci vissuto e non aver utilizzato acqua calda mi è sembrato eccessivo, così sono andato a vedere i numeri del contatore per segnalare l’incongruenza, ma il contatore è risultato essere guasto e sono stato impossibilitato a fare la lettura.
Il 10 gennaio contatto la Eni, che a sua volta mi rigira ad Italgas per il guasto sul contatore; neanche un’ora dopo il tecnico è già sotto casa mia, verifica il guasto e sostituisce il contatore. Sul verbale ovviamente non può inserire l’ultima lettura e il contatore riparte dai numeri 000.
L’Eni e mi dice che non avendo una seconda lettura fino al 10 gennaio non ha modo di verificare. Sull’app di Eni vedo inoltre che al 10 gennaio è stimato 534 mentre dal 11 gennaio ad oggi il contatore segna 52 a conferma del fatto che in questo periodo i consumi del gas sono minimi; ciò vuol dire che sulla nuova bolletta sarà riportato un importo di molto superiore al reale consumo.
Come posso procedere per il rimborso della prima fattura e di quella che verrà emessa?

Lorenzo Lamaestra

 

Caro Lorenzo, abbiamo girato la sua domanda a Valentina Masciari, responsabile del servizio utenze di Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha risposto

 

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Il Sig. Lamaestra ha ragione a lamentare l’emissione di questa fattura e i consumi che gli vengono addebitati. Si tratta di fatture emesse su stime, sicuramente sui consumi del precedente intestatario.
In un caso come questo – impossibilità di lettura del contatore – la regola generale dice che  il distributore ricostruisce i consumi tenendo conto della percentuale di errore riscontrata.
Qualora il tipo di guasto non consenta di rilevare la percentuale di errore, la ricostruzione deve prendere a riferimento i consumi del cliente riferiti agli ultimi due periodi corrispondenti a quello ricostruito e precedenti il guasto.

In sostanza, anche se non è possibile rilevare i consumi reali, si procede considerando la media dei consumi  del cliente.
Non avendo un parametro precedente, visto che il Sig. Lamaestra aveva appena volturato a suo nome l’utenza, si dovrà tener conto della media successiva alla sostituzione del gruppo di misura.

Detto questo, la prima cosa da fare, è aprire una contestazione scritta contro Eni: bisogna contestare la fattura già ricevuta, richiedendone il ricalcolo ed evidenziare che c’è stata la sostituzione del contatore, quindi richiedere che il Distributore faccia la ricostruzione di questi consumi.
Aggiungerei di indicare, fin da ora, che sicuramente anche la successiva fattura presenterà questo problema dei consumi sovrastimati.
L’importo dovuto in base agli esiti della ricostruzione e la documentazione giustificativa, le modalità di determinazione del momento del guasto, le stime dettagliate e la metodologia di stima utilizzata, devono essere comunicate al cliente non più tardi di due mesi dalla verifica, salvo impedimenti derivanti da  documentabili ragioni tecniche.

Il cliente, infine, ha 30 giorni di tempo dal momento in cui riceve la comunicazione scritta dei risultati della ricostruzione, per contestare tali risultati se dovesse ritenerli non corrispondenti alla sua normale media di consumi, documentando chiaramente il tutto. In questo caso, ad esempio, le letture successive al cambio misuratore per il periodo interessato.

Ricordo, infine, che nel corso della risoluzione di una controversia, anche sulla ricostruzione dei consumi, la fornitura non può essere sospesa a causa del debito relativo alla ricostruzione dei consumi stessi.