Meningite, l’allarme dei media e i numeri del ministero

Il ministero della Salute tranquillizza dopo le ultime morti per meningite: “Non c’è nessun allarme generalizzato ma solo una situazione da tenere sotto controllo in Toscana“. Il dicastero, statistiche alla mano, fa il punto sul numero delle vittime che (purtroppo) ogni anno miete questa infezione e i dati ci dicono che nell’ultimo anno non si è avuta nessuna escalation di casi.

Ogni anno in Italia sono circa mille le persone colpite dalla meningite ed il 10% di chi la contrae non sopravvive. Il numero totale dei casi di meningite, dovuti anche agli altri germi, è passato da 1.479 nel 2014, a 1.815 nel 2015 e a 1.376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato. Guardando agli ultimi 4 anni, il ministero sottolinea che  il meningococco di tipo C, il più letale, ha causato 36 decessi negli ultimi quattro anni, in una popolazione di quasi 65 milioni di persone. Considerando tutti i ceppi di meningococco che danno la meningite, non si supera il 10% della letalità, anche in questo caso con 711 casi nel quadriennio (178 nel 2016) e 77 decessi registrati complessivamente (17 nel 2016). La vaccinazione – ricorda la nota del dicastero guidato dalla Lorenzin – è l’unico strumento di prevenzione disponibile:  disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo piano nazionale, inserito per questi motivi nei livelli essenziali d’assistenza che il sistema sanitario nazionale eroga.

Diversa, invece, è la situazione della Toscana, dove – fanno sapere dall’Istituto superiore di sanità – c’è stato un aumento di casi per uno stesso ceppo virulento di meningococco C.