Integratori alimentari, quello che promettono ma non mantengono

Vitamina C contro il raffreddore, Ginkgo biloba per aumentare la memoria e glucosamina e condroitina per alleviare l’artrite. L’elenco degli integratori vitaminici è lungo: nel nostro Paese, 8 persone su 10 fanno uso di integratori, per mantenere il proprio stato di benessere in diverse fasi della vita. Anche la spesa aumenta. L’ultima fotografia del settore l’ ha scattata Federsalus, l’ associazione nazionale dei produttori che raggruppa 150 aziende: nel 2014 il giro d’ affari ha superato i 2 miliardi di euro (+7,9 per cento rispetto all’ anno precedente) e, solo in farmacia, sono state vendute 144,1 milioni di confezioni di integratori. Una cifra enorme, superiore a quella raggiunta dai farmaci senza ricetta, a cui vanno aggiunte altre 24 milioni di scatole uscite da supermarket e ipermercati.

L’indagine di Consumer Reports

Anche gli Stati Uniti sono un ottimo mercato per gli integratori alimentari tanto che l’associazione dei consumatori, Consumer Reports, ha messo a confronto i presunti benefici con i rischi. C’è da dire che i claim salutistici utilizzati in Europa potrebbero essere diversi, ma più o meno la sostanza non cambia.

Calcio, per ossa più forti!

Prendere una pillola di calcio al giorno può aumentare dall’1 al 2% la densità ossea nelle persone oltre i 50 anni ma non è sufficiente a prevenire le fratture.  Secondo una recente ricerca, “questo piccolo guadagno non vale il rischio”: questo integratore aumenta la probabilità di malattie cardiache, calcoli renali e problemi di natura gastrointestinale. Lo stesso beneficio – suggeriscono dall’associazione – si può avere scegliendo alimenti ricchi di vitamina D come i funghi, le uova, il latte fortificato, bevande a base di soia, e il salmone. Può essere utile anche intensificare l’attività fisica come camminare e ballare per almeno 30 minuti al giorno.

Vitamina B12, aiuta la memoria!

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Nelle persone con deficit cognitivo, gli integratori ricchi di vitamina B12 oppure l’assunzione di un integratore a base di questa vitamina, può aiutare a migliorare la memoria. In persone cn livelli di B12 “normali”, invece, l’uso di questo integratore non migliora le performances. Lo stesso può dirsi utilizzando integratori a base di Ginkgo biloba: ricerche recenti dimostrano che non aiutano a migliorare la memoria. Anche l’olio di pesce non ha soddisfatto i ricercatori: l’analisi dei dati provenienti da 3.536 persone oltre i 60 anni che hanno preso supplementi a base di olio di pesce – per 6-40 mesi –  non ha mostrato nessun miglioramento della funzione cognitiva. Anche in questo caso, Consumer Reports ha indicato un’alternativa più efficace: l’esercizio fisico può proteggere contro il declino cognitivo (150 minuti alla settimana). A tavola, invece, prediligere verdure, noci, cereali integrali, olio d’oliva, fagioli, pesce e pollame, oltre a un bicchiere al giorno di vino. Limitare la carne rossa, dolci e cibi fritti.

Echinacea, vitamina C e zinco contro il raffreddore

Questi tre principi attivi non si sono dimostrati efficaci nell’alleviare i sintomi del raffreddore. In particolare, vitamina C e zinco sono associati ad una serie di effetti collaterali che non ne giustificano l’uso. La vitamina C può aumentare il rischio di calcoli renali e a dosi elevate può causare diarrea. Lo zinco, invece, è causa di diarrea, nausea e un sapore metallico persistente. Contro il raffreddore può essere più efficace lavarsi regolarmente le mani ed evitare di toccare la bocca, il naso e gli occhi.

Olio di pesce per ridurre il dolore articolare

L’olio di pesce, a dosi elevate (da 7 a 17 pillole al giorno), può modestamente ridurre il dolore remautoide. Allo stesso tempo, secondo alcune ricerche, a grandi quantità può causare effetti indesiderati come mal di stomaco e diarrea. Anche l’uso di glucosamina e condroitina è stato dimostrato avere solo un effetto placebo. Nuotare e camminare possono alleviare il dolore al ginocchio mentre per l’infiammazione può essere efficace solo un farmaco come quelli a base di ibuprofene.