Mps, ricapitalizzazione a rischio: resta liquidità per soli 4 mesi

Si è chiusa alle 14 l’operazione di aumento del capitale di Mps tramite conversione delle obbligazioni subordinate, detenute da oltre 40mila piccoli risparmiatori, in azioni. In realtà per gli investitori istituzionali c’è tempo fino a domani, giovedì 22 dicembre, per decidere il “concambio” bond-azioni. L’operazione potrebbe anche essere andata meglio del previsto ma non sarebbe sufficiente per “puntellare” il traballante Monte dei Paschi di Siena.

Dalla conversione dei bond subordinati sono arrivati circa 500 milioni che sommati al miliardo già portato a casa la settimana scorsa potrebbero consentire di arrivare a quel miliardo e 800 milioni che era l’obiettivo dei vertici di Rocca Salimbeni. Meglio delle aspettative dunque ma – forse – troppo pochi per garantire solidità all’istituto senese.

E mentre sembra sempre più imminente un intervento dello Stato (il decreto salva banche potrebbe essere votate tra pochi giorni) Mps, come riporta il Sole 24 Ore Radiocor plus – peggiora la situazione di liquidità. Lo indica la banca nell’ultimo supplemento pubblicato stamattina sull’operazione Lme e sull’aumento di capitale. La banca ha una posizione di liquidità positiva per i prossimi quattro mesi dalla data odierna. Alcuni giorni fa la banca aveva dichiarato una liquidità positiva per una prospettiva di undici mesi. Dall’inizio dell’anno ad oggi la banca ha perso oltre 20 miliardi di euro per effetto della fuga dei correntisti.