“Il fisco vuole multarti”. La truffa del finto legale di Kijiji al telefono

Caro Test-Salvagente,

vi scrivo per segnalarvi un grave tentativo di frode telefonica che stava per costarmi 1.480 euro. Ieri, alle 12.00 mi è arrivata una telefonata da una donna che si è presentata come un’operatrice dello studio legale del gruppo eBay. Facendo riferimento a un annuncio che ho pubblicato sul portale Kijji (appartenente allo stesso gruppo), in cui offro lezioni per doposcuola, mi avverte che a causa di un errore rischio pesanti sanzioni dal Fisco. La donna al telefono sostiene che non essendomi iscritta al sito come “libera professionista” con regolare partita Iva sono incorsa nei controlli dell’Agenzia delle Entrate, che rilevata la “frode” sta per inviarmi una multa di ben 2.960 euro. Come è immaginabile, a sentire quella cifra mi viene un colpo.

La signorina, però, non perde tempo e  mi dice che l’unico modo di evitare quella mega sanzione è di effettuare subito una procedura al telefono con lei, pagando solo le spese amministrative di 8,20 euro. Io, presa dalla paura di dover sborsare quasi 3 mila euro, dico di sì, e la signora mi invita a recarmi presso una posta, o anche un terminale bancoposta per effettuare il pagamento necessario al blocco della cartella in arrivo. Mi fiondo davanti a un bancomat, perché essendo giorno festivo gli sportelli sono chiusi, pressata al telefono dalla voce che mi ripete che la cosa va fatta subito, che se cade la linea non può più richiamarmi. La donna mi guida nelle operazioni da fare una volta inserita la mia carta nel bancomat. E mi porta nella sezione “ricariche e pagamenti” del terminale, dettandomi il numero di Postepay da ricaricare.

A quel punto mi detta anche dei numeri: 1480. È la cifra che devo pagare. Mi accorgo che qualcosa non va, la signora al telefono ripete che non sono soldi che mi verranno attribuiti, ma solo una segnalazione dell’importo parziale che sto bloccando, e che dopo la telefonata mi manderà una mail con tutte le informazioni e il resto dei documenti da inviare. Ma io conosco bene il funzionamento del bancomat e non ho dubbi. Accusa la signora di truffa, le assicuro che farò una denuncia alla polizia postale. Per fortuna, me ne sono accorta in tempo, ma chissà quanta altra gente rischia un furto del genere.

Carla N., 29 anni, Roma

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Cara Carla, grazie per la segnalazione, che abbiamo girato prontamente al gruppo eBay in modo che possano allertare i propri clienti su questo rischio di frodi. Dal suo racconto si evince un piano studiato molto bene. I truffatori, infatti, probabilmente chiamano appositamente persone giovani che offrono servizi “informali”, puntando sulla facilità di spaventarli a partire dalla loro scarsa conoscenza dei meccanismi fiscali. Approfittiamo per chiarire alcuni elementi che possano essere utile per identificare una possibile frode. La pubblicazione di un annuncio di offerta di prestazione occasionale non può corrispondere in sé ad alcuna violazione (a meno che ci si pubblicizzi come appartenente a un Ordine, senza esserlo, ad esempio quando ci si venda come medico o avvocato, o che si offra una prestazione vietata per legge); qualsiasi sanzione o richiesta di chiarimento da parte del Fisco deve essere accompagnata da documentazione scritta; è improbabile che un terzo soggetto sia venuto a conoscenza, addirittura prima di voi, dell’entità della sanzione che il Fisco vi avrebbe comminato; un ente pubblico o una grossa azienda come appunto eBay non ricorrerebbero mai a una generica carta ricaricabile per ricevere dei pagamenti, al contrario si servono sempre di un conto corrente verificabile.