Antibiotici, troppa improvvisazione e dosaggi impossibili per i bimbi

Se negli Usa oltre la metà dei medici prescrivono antibiotici sbagliati ai loro pazienti, in Italia ben 7 persone su 10 li usano a sproposito. L’utilizzo di questa categoria di farmaci, creati per contrastare la proliferazione dei batteri nocivi nell’organismo, è spesso al centro di polemiche dovute all’eccessivo utilizzo o all’errata posologia. L’ultimo rapporto congiunto, curato dal Pew Charitable Trusts e il Centers for Disease Control and Prevention, ha esaminato la prescrizione dei dati del National Survey Ambulatory Medical Care per vedere quali farmaci venivano prescritti a pazienti con infezioni dell’orecchio medio, sinusite, e faringiti.

Rischi di farmacoresistenza

Come riporta Consumerist.com, All’inizio di quest’anno, uno studio ha dimostrato che quasi uno su tre antibiotici prescritti negli Stati Uniti non sono necessari, e che il 52% degli americani riceve la ricette per i farmaci sbagliati. I problemi esistono anche da noi, dove i pediatri italiani ricordano che solo 3 persone su 10 utilizzano con appropriatezza questo tipo di farmaci, rendendo l’Italia il paese dell’Ue peggiore da questo punto di vista. I rischi di cattive abitudini con gli antibiotici, vanno presi seriamente, soprattutto per quanto riguarda i bambini. Il fenomeno della farmacoresistenza, con lo sviluppo di ceppi batterici sempre più difficili da debellare, può essere favorito, perché nell’immediato gli antibiotici provocano un indebolimento del nostro microbiota, i milioni di batteri presenti nella flora batterica intestinale, con conseguente aumento di allergie e rischio di obesità.

L’impossibile dosaggio per i bambini

Del resto, il cattivo dosaggio non sempre è colpa esclusiva del genitore, dato che calcolare la quantità esatta di un antibiotico da dare al bambino è affare complicatissimo, come racconta Cristina Marrone sul Corriere della Sera, riferendosi ad un antibiotico a base di amoxicillina: “Il foglietto illustrativo non aiuta a chiarire. Ecco che cosa riporta. ‘Dose usuale: da 25mg/3,6 mg fino a 45 mg/6,4 mg per Kg di peso corporeo al giorno, somministrata in due dosi successive’. Di seguito ci sono i consigli per la dose più alta: «Fino a 70mg/10/mg per chilo di peso corporeo al giorno, somministrata in due dosi successive’. Perché quella doppia dicitura? – si chiede l’autrice dell’articolo – Qui per fare i conti serve una laurea in matematica!”. Di sicuro, per aiutare gli italiani a seguire con più attenzione il dosaggio degli antibiotici ed evitare rischi per la propria salute, servirebbe una regolamentazione che renda comprensibile a tutti, magari uniformando anche l’unità di misura, la modalità di divisione del medicinale.