La fine del roaming? “Una soluzione da azzeccagarbugli”

multa Vodafone WIndTre

“Una delle tante occasioni perdute”. Massimiliano Dona, segretario nazionale dell’Unione nazionale consumatori, non ha dubbi. La proposta della Commissione europea sul Roaming è tutt’altro che l’abolizione promessa da anni.

La proposta di Bruxelles, pubblicati il 5 settembre che andrà discusso con i paesi membri e con il Berec, l’ente regolatore delle telecomunicazioni dell’UE, prima di essere adottata il 15 dicembre è che i consumatori potranno viaggiare senza roaming solo per 30 giorni alla volta e solo per un totale di 90 giorni in un anno. I 90 giorni, in più, non potranno essere utilizzati tutti consecutivamente, la SIM dovrà connettersi alla propria rete nazionale almeno una volta ogni 30 giorni. Esaurito questo “bonus” il gestore di telecomunicazioni dovrà  informare il cliente prima di applicare extracosti. Spese aggiuntive che, propone la Commissione, dovrebbero al massimo essere di 4 centesimi al minuto, 1 cent per SMS e 0,85 centesimi per MB.

Massimiliano Dona non ha dubbi sul fatto che si tratti di un cedimento alle lobby: “Abolire i privilegi delle compagnie telefoniche è una battaglia ardua e difficile. Il roaming è solo l’ultimo in ordine di tempo. Stiamo ancora aspettando la fine delle penali telefoniche formalmente eliminate dalle lenzuolate Bersani, nel 2007, ma rientrate dalla finestra sotto forma di spese. Nemmeno nel ddl concorrenza, che giace ancora in Senato dopo un anno e mezzo dalla sua approvazione in Consiglio dei ministri, sono state abolite”.
Il segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori si chiede: “Ci domandiamo perché abbiamo trovato una soluzione da Azzeccagarbugli (30 giorni alla volta, con april giugno e settembre….), invece di fare la cosa più semplice di questo mondo: eliminare una tariffa anacronistica”.