L’Efsa: “Il colorante annatto non è sicuro”. Ma è presente in molti prodotti alimentari

Arriva una richiesta secondo il principio di precauzione da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) riguardo un colorante molto usato a livello alimentare in Italia e non solo. Si tratta dell’annatto, estratto naturale di una pianta molto diffusa nel centro e Sudamerica, conosciuta a livello industriale con la sigla E 160b. L’Efsa ha dichiarato di non essere in grado di valutare la sicurezza di alcuni estratti alimentari derivati dal colore annatto a causa della mancanza di dati,  e ne ha raccomandato la sostituzione.
L’agenzia di Parma aveva ricevuto dalla Commissione europea la richiesta di rivalutare la sicurezza di diversi estratti derivati dai semi di “Bixa orellana” (questo il nome scientifico), un albero tropicale, a seguito di una richiesta del gruppo industriale, l’associazione per i coloranti alimentari naturali (Natcol), intenzionata ad estenderne l’applicazione ad altri utilizzi.
La colorazione del pigmento presente in annatto provengono dai carotenoidi bissina e norbissina. L’Efsa, così come riportato anche dal Diary Reporter, ha sottoposto ad esame cinque estratti di annatto che vengono elaborati in modi diversi. Il panel di esperti ha decretato che “Non ci sono conclusioni affidabili sul potenziale genotossico di estratti di annatto (E 160b) che si possano trarre dagli studi pubblicati disponibili, che usano metodi di prova qui non convalidati o soffrono di carenze metodologiche e segnalazione inadeguata”. La precauzione riguarda nello speficico: solventi estratti da bissina e norbissina (E 160b (i)), estratti alcalinici da annatto (E 160b (ii)) e estratti di olio di annatto (E 160b (iii )), che è meglio sostituire con altri coloranti.

Dove si usa l’E 160B

Tuttavia, l’Efsa ha determinato la soglia di assunzione giornaliera accettabile stabilendola in 6 mg di bissina e 0,0 mg di norbissina per chilo di peso corporeo. Attualmente in Europa l’E 160b è autorizzato come colorante alimentare entro un range che varia da 10 a 50 mg al chilo dipendentemente dal tipo di cibo. Nel vecchio continente i derivati Annatto sono utilizzati come coloranti per margarina e formaggi come il cheshire, l’edam, lo stilton e il muenster,  pesce affumicato, liquori, dessert, cereali per la colazione, snack, prodotti da forno, grassi emulsionanti e gelati. In particolare, tra questi l’utilizzo del colorante E 160b è molto comune tra i ghiaccioli, come anche rilevato dalla comparazione pubblicata sul Test Salvagente nel luglio 2015, dove l’additivo a base di Annatto è presente nei seguenti prodotti per dare una colorazione arancione: Gelatelli Lidl, Ghiaccioli Conad, ghiaccioli Carrefour. Anche altri tipi di prodotti, come i biscotti Orangino della linea gluten free Schär contengono l’E 160b. Adesso bisognerà capire se queste aziende e le altre che commercializzano prodotti con questo additivo si muoveranno in fretta per sostituirlo con altri più sicuri, ascoltando il parere dell’Efsa, oppure no.