Champagne al glifosato. É nel 65% dei terreni: i produttori cercano alternative

Forse brinderanno con lo champagne, gli oppositori del glifosato, se il pesticida tossico verrà definitivamente vietato in Europa. E la scelta non sarebbe casuale, se è vero che i produttori del rinomato vino francese si stanno interrogando  su come eliminare l’erbicida dai propri terreni, dove oggi è presente in maniera massiccia. In un articolo di Wine Searcher, a cura di Caroline HenryArnaud Descotes, vice direttore tecnico e ambientale del Comité interprofessionnel du Vin de Champagne (CIVC), ha detto che nonostante i progressi degli ultimi anni, il 65% dei vigneti vengono irrorati con diserbanti prevalentemente a base di glifosato. Descotes ha aggiunto: “Anche se abbiamo fatto molta strada negli ultimi anni, non siamo del tutto pronti ad abbandonare l’uso di glifosato in un breve periodo di tempo. Tuttavia, abbiamo promosso attivamente alternative ai diserbanti negli ultimi 15 anni per i nostri 15mila viticoltori e continueremo ad aiutarli a trovare alternative adeguate. ” Alcuni paesi, come la Francia, hanno costantemente votato contro l’estensione della licenza dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il glifosato è “probabilmente cancerogeno per l’uomo.

Le difficoltà per il cambio

I produttori di vino contro il divieto hanno preoccupazioni per gli oneri finanziari e del lavoro di trovare un’alternativa per glifosato. Sempre al Wine Searcher, Jonathan Ducourt, manager vendite e marketing di Vignobles Ducourt, ha spiegato: “Noi usiamo solo erbicidi a base di glifosato sotto i filari, che è circa il 20% del nostro possedimento di 450 ettari. Per eliminarlo avremmo bisogno di investire in 10 piloti di trattori in più, così com macchine di diserbo meccanico e probabilmente più trattori. Oltre ai costi aggiuntivi, le sfide più grandi sarebbe quello di trovare più estensioni per il diserbo e soprattutto il personale aggiuntivo; i conducenti di trattori sono pochi e già difficili da trovare “. 

Ue, le restrizioni per l’uso

Intanto a poche settimane dal via libera da parte del Comitato Ue per la salute delle piante alla proposta della Commissione europea di prolungare la licenza temporaneamente, limitando, l’uso del glifosato, emergono alcuni dettagli dell’incontro. Gli esperti dei 28 stati membri hanno votato a favore della restrizione delle condizioni d’uso dell’erbicida nell’Ue, incluso il bando del coformulante Poe-tallowamine (una sostanza che ‘attiva’ il glifosato), l’obbligo di minimizzarne l’uso in parchi pubblici e parchi giochi, e il rafforzamento dell’esame minuzioso del suo uso pre-raccolto. A renderlo pubblico è stato il portavoce del commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis. Bruxelles ha fatto questa proposta in parallelo all’estensione dell’approvazione della sostanza attiva per i prossimi 18 mesi, e le limitazioni si applicheranno quindi in parallelo alla durata della proroga dell’autorizzazione, in attesa che l’Echa, l’Agenzia Ue per le sostante chimiche, emetta il suo parere sulla tossicità o meno del glifosato.