Cibi light e obesità: non saziano e si mangia di più

Green apple wrapped in a tape measure on a white scale, wooden surface on background, dieting and weight loss concept

Mangiare cibi light aumenta il rischio obesità sia nel breve che nel lungo periodo. E’ la conclusione cui giunge un gruppo di scienziati olandesi secondo cui i consumatori sono portati a consumare dosi più elevate di cibi a basso contenuto di grassi nella convinzione che non facciano ingrassare.

Non è la prima volta che le ricerche scientifiche si soffermano su questa tendenza con la differenza che il nuovo studio conclude che nel lungo periodo questa tendenza può comportare un aumento dell’obesità. I ricercatori hanno potuto constatare che l’avvento dei cibi light ha avuto una duplice conseguenza: a un lato l’aumento dei volumi di acquisto di questi cibi, dall’altro un incremento di scelte alimentari sbagliate. Ovviamente, l’incidenza dell’obesità si riscontra solo nel caso di un sovraconsumo di prodotti light, mentre nessuno effetto è stato individuato con un’assunzione regolare di cibi a basso contenuto di grassi.

Perché consumiamo più quantità di cibi light? Non è solo una questione psicologica. Giorgio Calabrese, nutrizionista, docente universitario e volto noto del piccolo schermo, spiegava dalle pagine del nostro mensile che gli alimenti leggeri, proprio perché contengono meno grassi, saziano di meno motivo per cui quando ci cibiamo esclusivamente di questi alimenti abbiamo la sensazione di fame costante. “Meglio gratificarsi con un prodotto integrale, non alleggerito, che ricorrere ad alimenti a basso o bassissimo contenuto di grassi: per rendere il prodotto appetibile lì dove sottrai grassi, in realtà devi aggiungere qualcos’altro, magari zuccheri” sentenziava il nutrizionista.