Depuratori d’acqua ingannevoli. Quando servono davvero?

Doppia multa dell’Antitrust per pubblicità ingannevole due aziende che commerciano apparecchi per produrre acqua alcalina ionizzata. Per l’Autorità garante per la concorrenza, Meglio in salute e Alkasystem si sono meritati una multa rispettivamente di 20mila e 10mila euro e la richiesta di rimozione dei riferimenti sui rispettivi siti alle proprietà benefiche dell’acqua alcalina ionizzata, presentata come rimedio contro calcoli, cefalee, diabete, gotta, ulcera, antiaging, osteoporosi, colesterolo, malattie cardiovascolari, e altre patologie. L’Antitrust ha confrontato gli slogan sotto esame con gli standard stabiliti dalla comunità scientifica e con il Regolamento 1924/2006 dell’Ue riguardo appunto l’utilizzo di affermazioni salutistiche nelle pubblicità, rilevando l’ingannevolezza delle stesse. Non è la prima volta che delle aziende vengono multate per motivi analoghi, come dimostra l’intervento dell’Antitrust che nel 2015aveva fatto scattare le sanzioni in tre casi.

Il business della “purificazione” dell’acqua è prospero, e tra apparecchi per la ionizzazione o per l’osmosi inversa, in tanti mettono sul mercato prodotti che dovrebbero garantire la salubrità o addirittura gli effetti curativi delle acque trattate, e che spesso invece si rivelano delle bufale.

Sul numero di aprile del Il Test Salvagente, era stata affrontata la questione offrendo ai lettori una guida alle soluzioni per migliorare l’acqua, che riportiamo qui di seguito.

L’acqua ha un cattivo sapore?

Probabilmente l’origine è un eccesso di cloro, utilizzato per potabilizzare l’acqua nell’acquedotto e nel tratto di uscita per preservarla da eventuali contaminazioni batteriche lungo il viaggio nelle tubature. Se dal rubinetto esce acqua con un sapore troppo forte di cloro, prima di ricorrere a un dispositivo di filtraggio provate una soluzione più semplice ed economica: conservatela in una brocca un giorno in frigorifero. Così facendo darete modo al cloro di evaporare e di non essere più percepibile.

Ci sono sistemi di depurazione che proteggono da eventuali contaminanti?

No, l’acqua che esce dai rubinetti è già depurata e qualunque apparecchio venga propo- sto come depuratore è ingannevole dato che la legge vieta di definire tali queste macchine casalinghe.

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Cosa sono le brocche filtranti?

Sono i sistemi di filtrazione più a buon mercato basati in genere su filtri a carbone attivo e in qualche caso su resine a scambio ionico. Sono in grado di eliminare il sapore di cloro e riducono la durezza dell’acqua. Quest’ultima azione, al contrario di quanto si pensa, non porta vantaggi: un’acqua troppo leggera riduce l’assunzione di sali minerali importanti. I filtri presenti nella caraffa, poi, se non vengono cambiati spesso potrebbero essere all’origine di una proliferazione batterica. Se proprio si sceglie una brocca filtrante, meglio optare per un sistema che avverte l’utente quando è opportuno cambiare il filtro.

E i filtri a carbone attivo da installare sotto il lavello?

Si sale con il prezzo (da poco meno di 100 euro a diverse centinaia di euro) e in cambio si ha la solita eliminazione dei residui di cloro. Se uniti a una lampada a ultravioletti sterilizzano l’acqua da eventuali inquinamenti microbici.

I filtri a scambio ionico

Ancora una volta agiscono sulla durezza dell’acqua tanto che sono chiamati addolcitori. La funzione anticalcare è utile solo per gli elettrodomestici in caso di impianti che eroghino un’acqua molto dura che può dar luogo a incrostazioni delle tubature. Sono molto ingombranti e costosi: difficile trovarne a meno di 1.000 euro.

La microfiltrazione

È un sistema di filtraggio fisico che, attraverso membrane microporose, trattiene piccoli residui solidi in sospensione nell’acqua, dal terriccio alle microparticelle di tubazione. Servono solo come chiarificatori dell’acqua, nessun effetto sul sapore o sulla presenza di sostanze chimiche tossiche.