“Sui mutui è ora che le banche applichino i tassi negativi”

Alcune settimane fa la Banca d’Italia aveva inviato una comunicazione a tutti gli Istituti bancari, con la quale richiedeva che, nel calcolo del tasso applicato ai mutui e agli altri finanziamenti bancari, i parametri base (euribor 1M, 3M o 6M) con valore negativo venissero detratti dagli spread applicati.
L’Organo di vigilanza ha intimato alle banche di rispettare le pattuizioni contrattuali, e quindi di non applicare una soglia pari a zero ai parametri negativi. Anche il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) aveva seguito un caso analogo, ed era riuscito ad ottenere che il parametro negativo (euribor 3M) venisse detratto dallo spread.

Tutti i mutuatari che abbiano in corso il rimborso di un mutuo, il quale non preveda alcun tasso soglia, faranno bene a (far) controllare se l’eventuale valore negativo dell’euribor applicato al tasso del proprio mutuo venga attualmente detratto dallo spread previsto per contratto oppure no, spiegano dall’associazione dei consumatori di Bolzano. Che fa degli esempi: “Se prendiamo, ad esempio, un mutuo di 200.000 con uno spread dell’1,5% ed una durata di 15 anni, la detrazione del valore euribor ad 1 mese (-0,33%) porta a un risparmio di circa 360 euro all’anno, rispetto all’ipotesi con applicazione di “soglia zero” per lo stesso parametro base”.

Il Ctcu mette in guadia sull’arrotondamento del parametro di base, poiché l’euribor 3M si posiziona attualmente a -0,22 e quello a 6M a -0,13. Nel caso in cui la clausola che determina il tasso preveda un “arrotondamento al quarto di punto superiore”, l’applicazione di tale previsione al calcolo del tasso comporta che il parametro fino a -0,25 si converta automaticamente in “zero”. Tali due parametri di base (euribor 3 mese ed euribor 6 mesi) sono fra i più usati nei mutui casa.

Il CTCU, già anni fa, aveva contestato la vessatorietà di questa clausola di arrotondamento del parametro ritenendo che una clausola che preveda l’arrotondamento sempre e solo in una direzione, cioè verso l’alto, ovvero a sfavore del consumatore, crei uno squilibrio contrattuale fra mutuatario e banca. Recentemente, sulla questione sollevata si è pronunciata la Cassazione, la quale non ha condiviso la tesi sostenuta dal CTCU, dichiarando la legittimità della clausola in questione. Per questo, anche in futuro la clausola di arrotondamento dell’euribor potrà continuare ad essere utilizzata nei contratti di mutuo.