Antitrust: Unc denuncia e Amazon Prime cambia spot

Amazon costretta a cambiare il messaggio pubblicitario del servizio Amazon Prime. L’Antitrust ha infatti accolto la denuncia dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc) che aveva sollevato dubbi di trasparenza e informazione circa la pubblicità del servizio in abbonamento di consegne di oltre un milione di prodotti in un solo giorno.

“Nello spot, infatti, Amazon promuoveva a costo zero il servizio di consegna veloce ‘Amazon Prime’ – spiega Emanuela Dona, legale dell’Unc – riportando solo nelle note, e a caratteri illeggibili, il fatto che dopo i primi 30 giorni di utilizzo gratuito diventava automaticamente a pagamento per la durata di 1 anno”.

Dopo la prova gratuita di un mese, infatti, Amazon Prime si riattiva in maniera automatica addebitando il costo dell’abbonamento (che è di 19,99 euro) sulla carta di credito indicata al momento dell’attivazione. Disattivare la prova gratuita si può, ma nelle informazioni non c’era evidentemente molta chiarezza.

 

“PROVA GRATUITA” TRAE IN INGANNO

Ora l’Antitrust, accogliendo la tesi dell’Unc, ha ordinato ad Amazon di rimuovere o modificare i messaggi pubblicitari scorretti. In esecuzione dell’ordine, l’azienda ha eliminato dalla pagina del sito internet l’espressione “prova gratuita” e ha inserito la dicitura “Abbonati e usa Prime per 30 giorni gratis”, aggiungendo maggiori dettagli sul servizio offerto nel corso del processo di adesione. Inoltre, ha modificato lo spot pubblicitario e ha aggiunto un riferimento esplicito all’abbonamento annuale.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Un ottimo risultato a tutela dei consumatori, ma quel che stupisce – ha concluso l’avvocato Dona – è “che un’azienda che si dichiara così vicina ai consumatori abbia trascurato le nostre sollecitazioni costringendoci a depositare una denuncia all’Autorità per fare chiarezza”.