Canone tv, ecco il modulo per non pagare

CANONE RAI RIMBORSO

Atteso da mesi finalmente è arrivato il modulo per certificare di non possedere un televisore e quindi per chiedere l’esenzione dal pagamento del canone Rai: per scaricarlo basta cliccare qui.

Di seguito riportiamo tutte le istruzioni per la compilazione e l’invio della certificazione predisposta dall’Agenzia delle Entrate mentre nel numero in edicola dal 23 marzo troverete lo speciale sul canone in bolletta con le risposte agli interrogativi più ricorrenti.

Le diverse scadenze per presentare i moduli

Cominciamo dalla tempestica. Le modalità di compilazione e invio sono diverse a seconda del periodo di esenzione richiesto.

1- Per certificare l’esenzione per tutto il 2016 (da gennaio in poi). La dichiarazione potrà essere compilata e invitata entro il 30 aprile tramite  una raccomandata A/R all’Agenzia delle Entrate – Ufficio Torino 1 – Sportello abbonamenti tv – casella postale 22 – 10121 Torino. In alternativa potrà essere compilata on line dal prossimo 4 aprile e invitata telematicamente entro il prossimo 10 maggio tramite i servizi Fisconline e Entratel (utilizzando le apposite credenziali).

2- Per certificare l’esenzione per il semestre luglio-dicembre 2016. La dichiarazione sostitutiva va presentata a mezzo raccomandata dal 1° maggio 2016 ed entro il 30 giugno 2016 e in via telematica dall’11 maggio 2016 al 30 giugno 2016.

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3- La dichiarazione sostitutiva presentata dal 1° luglio 2016 ed entro il 31 gennaio 2017 ha effetto per l’intero canone dovuto per l’anno 2017.

L’autocertificazione avrà validità solo per l’anno in cui è presentata e, dunque, se si vorrà mantenere l’esenzione anche per il 2017 (e per gli anni successivi) non si dovrà dimenticare di ripresentarla puntualmente ad ogni scadenza annuale. Ricordiamo che essendo un’autocertificazione, chi dovesse dichiarare il falso rischia anche l’incriminazione penale oltre che il pagamento del canone dovuto.

E se non sono io il titolare?

Attraverso lo stesso modulo si potrà comunicare all’Agenzia delle Entrate che chi paga la bolletta non è la stessa persona obbligata a dover versare il canone. In questo caso occorre compilare il quadro B del modulo.

Inoltre se in passato non si pagava il canone per sugellamento dell’apparecchio, si può chiedere l’esenzione dall’addebito in bolletta dell’abbonamento alla tv attraverso il quadro A.

Slitta l’addebito di luglio?

Una volta acquisiti i dati di chi chiede l’esenzione, le Entrate le trasmetteranno all’Acquirente Unico che, a sua volta, dovrà fornire alle imprese elettriche tutte le informazioni necessarie per un corretto addebito in bolletta entro il prossimo 31 maggio.

Tempi strettissimi, dunque, che data la complessità del sistema del nuovo canone lasciano in piedi tutti i dubbi espressi nei giorni scorsi, ovvero che il meccanismo non funzioni correttamente e porti con sé inevitabili addebiti illegittimi. Che poi apriranno l’altro capitolo oscuro, quello dei rimborsi. A meno che non si vada verso un rinvio sul primo addebito contestuale alla bolletta di luglio.

Unc: “Stangata per gli utenti”

Molto critica l’Unione nazionale consumatori che ipotizza una stangata, per le 944mila famiglie che dichiarano all’Istat di non possedere un televisore, di oltre 5 milioni di euro: “Per presentare il modello di autocertificazione, oltre ai tempi strettissimi, sono previste poche modalità. L’unica gratuita è via internet, utilizzando le credenziali Fisconline o Entratel, procedura che, però, richiede una certa competenza e non è adatta a tutti i palati. In alternativa va inviata una raccomandata o pagando un Caf, ad un costo che si stima ancora maggiore. La raccomandata, poi, complicazione ulteriore, va inviata senza busta. Quindi per le Poste risulta invio non normalizzato e il costo già elevato di una normale raccomandata (4,50 euro + 0,95 per l’avviso di ricevimento, per un totale di 5,45 euro) diventa ancora più alto: 5,80 + 0,95 per l’avviso, per un totale di 6,75, sempre che non si superino i 20 grammi. Altrimenti si slitta allo scaglione ancora superiore: 6,20 + 0,95, pari a 7,15 euro”.

“Potevano – conclude in una nota Massimiliano Dona, presidente Unc – almeno essere previste anche altre modalità di invio gratuite, come la posta certificata, oppure la consegna a mano presso le sedi locali dell’Agenzia delle Entrate. Senza contare che la dichiarazione andrà ripresentata ogni anno e che, quindi, la spesa sarà annuale“.