Mutui, Trefiletti contro l’Abi: “L’esproprio non è mai una possibilità”

“Una possibilità per il futuro, lasciata alla libera contrattazione tra famiglie e istituti bancari” per il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. “Un esproprio della casa mascherato da una semplificazione delle procedure che in realtà è un regalo alle banche”, replica Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori. Il nodo del contendere è il cosiddetto pignoramento veloce contenuto nel decreto legislativo, all’esame del Parlamento, con il quale il governo intende recepire la direttiva “Mutui” 4/2014/17 che dovrà entrare in vigore entro il 21 marzo. Qual è il rischio per il mutuatario? Oggi, dopo aver saltato 7 rate, parte la procedura esecutiva e il proprietario dell’immobile rischia di vedersi vendere all’asta la casa, ma decide sempre il tribunale. Con la “riforma” invece, se il debitore non paga 7 rate, la proprietà – con il consenso del mutuatario – viene trasferita all’istituto di credito, senza passare per il tribunale.

“Dopo le penali, fermeremo anche l’esproprio veloce”

Il presidente dell’Abi difende il provvedimento: “Non riguarda fatti del passato ma la possibilità e l’eventualità per il futuro, lasciata alla libera contrattazione tra famiglie e istituti bancari. Non si tratta di recupero crediti perché riguarderebbe il passato, mentre qui si parla di futuro”. Nettamente contrario il presidente della Federconsumatori: “Ci siamo opposti – vincendo, insieme al Test-Salvagente – contro la sciagurata volontà del governo di reinserire le penali sull’estinzione anticipata dei mutui che era prevista sempre nello stesso decreto legislativo. Ora saremo lo stesso determinati contro quello che a nostro giudizio è un esproprio immobiliare mascherato da ‘semplificazione burocratica'”.

Il pericolo della retroattività

Cosa prevede il testo della discordia? Il terzo comma dell’articolo 120-quinquiesdecies del testo stabilisce che “le parti del contratto possono convenire espressamente, al momento della conclusione del contratto di credito o successivamente, che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza”.

L’Abi mette avanti le mani escludendo la retroattività ovvero che la norma nel caso si applicherebbe solo ai nuovi mutui. Mentre la possibilità di prevedere il “patto” tra banca e mutuatorio anche “successivamente” alla data di stipula apre la strada all’applicazione della norma capestro anche ai mutui in essere. “Il potere contrattuale della banca è smisurato rispetto al mutuatario e quindi è facile immaginare che, ai primi segnali di sofferenza, la banca potrà richiedergli-imporgli di firmare la clausola che prevede il pignoramento veloce. È inaccettabile e ci opporremo con forza”.

 

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