Greenpeace: “Stop alla deforestazione per piantare palme da olio”

Adesso che l’olio di palma è stato promosso dall’Istituto superiore di sanità (seppur nel rispetto di alcuni limiti giornalieri) resta da affrontare l’impatto di questo olio vegetale sul pianeta. Gli attivisti di Greeenpeace – che hanno lanciato una petizione per fermare la deforestazione – sostengono che è uno dei più pressanti problemi ambientali e umanitari del nostro tempo.

Dai rossetti ai dentifrici, l’olio di palma è ovunque

Il motivo è presto detto. Dal momento che è una materia prima estremamente versatile, più economica e più redditizia da produrre rispetto a tutti gli altri olii vegetali, nel Sud est asiatico e in Africa i contadini stanno riducendo all’osso l’habitat naturale delle proprie zone per fare posto alle piantagioni di olio di palma. E sarà sempre peggio perchè la domanda di questo bene sta crescendo dappertutto. Si stima che la richiesta raddoppierà per il 2030 e triplicherà nel 2050. Impossibile da evitare nella vita moderna, l’olio di palma e i suoi derivati si trovano in migliaia di prodotti in ogni parte del mondo, dai rossetti al dentifricio alle ciambelle, alle barrette di cioccolato e al bio-diesel.

Deforestazione in Sud est asiatico e Africa

Incoraggiati dalla domanda, nel Sud est asiatico, ad esempio, i contadini hanno sacrificato milioni di ettari di foresta generando contrasti con le comunità colpite. In Africa, la Socfin che produce gomma e palma da olio, è accusata di aver deforestato nella Repubblica Democratica del Congo e a Sao Tomé e Principe per poter realizzare piantagioni per la produzione di gomma e olio di palma.

Le richieste della campagna di Greenpeace

La campagna Zero deforestazione di Greenpeace include

  • Una mappatura delle aree forestali che devono assolutamente essere protette;
  • La creazione di un mapping partecipativo a livello comunitario per garantire alle popolazioni la sicurezza alimentare e condizioni di vita sostenibili;
  • Il rispetto dei diritti umani, in particolare il diritto del lavoro e diritto alla terra consuetudinari;
  • L’implementazione di un meccanismo efficace di risoluzione dei conflitti, compresa la compensazione e le misure di restituzione delle terre ove necessario.

Uno spot per comunicare la verità sull’olio di palma

Intanto, sul fronte delle sicurezza alimentare la neo nata Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile (fondata da tre imprese grandi utilizzatrici: Ferrero, Nestlé, Unilever) ha lanciato – il 28 febbraio scorso – la prima campagna di comunicazione istituzionale per raccontare agli italiani cos’è l’olio di palma sostenibile. Per tre settimane su tv, quotidiani, periodici e testate online, l’Unione spiegherà in 30 secondi che quello di palma è un olio vegetale di origine naturale, conosciuto e utilizzato da cinquemila anni, ricavato dalla spremitura della sola polpa del frutto della palma da olio, che non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata e che, se prodotto in modo sostenibile, aiuta a rispettare la natura e le comunità locali.

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