Gravidanza, figli obesi se si mangia troppo pesce

Contr’ordine: mangiare troppo pesce fa male. Questo varrebbe almeno per le donne in gravidanza che, mangiando pesce più di tre volte a settimana, metterebbero in pericolo la salute del nascituro, predisponendolo all’obesità.

È quanto sostiene uno studio americano pubblicato sulla rivista Journal of American Medical Association Pediatrics.
Gli scienziati hanno analizzato i dati di 26.184 donne incinte e dei loro bambini (seguiti fino all’età di 6 anni) in Europa e Stati Uniti, studiando la correlazione tra il consumo materno di pesce e la crescita del bambino, per valutare in particolare l’impatto che questa abitudine alimentare ha sul sovrappeso e il rischio obesità del nascituro.

 

PESCE NON PIÙ DI 3 VOLTE A SETTIMANA

Lo studio ha definito innanzitutto quale “consumo elevato” durante la gravidanza quello che prevede oltre le tre porzioni di pesce a settimana (il consumo medio varia notevolmente da paese a paese, oscillando dalle 0,5 volte alla settimana in Belgio alle 4,45 volte in Spagna).

Tra gli 8.215 bambini seguiti nello studio, il 31% ha avuto un rapido tasso di crescita dalla nascita al 2° anno di età, mentre altri 4.987 (ovvero il 19,4%) e 3.476 bambini (il 15,2%) hanno mostrato segni di sovrappeso o obesità rispettivamente all’età di 4 e 6 anni.

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E i bambini che hanno mostrato un maggiore indice di massa corporea a 2, 4 e 6 anni sono stati proprio quelli partoriti da donne che in gravidanza avevano mangiato pesce più di tre volte a settimana.

 

COLPA DELL’INQUINAMENTO

Ma quale potrebbe essere la spiegazione di questo risultato? Secondo gli autori la causa potrebbe derivare dalle sostanze inquinanti presenti nell’ambiente che contaminano i pesci, come il mercurio ad esempio e gli interferenti endocrini cui i bambini sono esposti e che influenzano lo sviluppo di obesità e disturbi infantili e di crescita.

 

ESISTE UN CONSUMO IDEALE?

Quanto alle indicazioni per un consumo di pesce in sicurezza, purtroppo mancano ancora delle verifiche scientifiche che possano chiarire quale sia la quantità ottimale, i tipi di pesce (distinti anche in base alla loro provenienza, se di fiume o di mare) e i metodi di preparazione consigliabili alle donne in gravidanza.

Per un principio di precauzione, dunque, non si può che limitarne comunque il consumo entro le tre porzioni a settimana.