L’Efsa “scopre” l’effetto cocktail dei pesticidi

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L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare inizia a prendere in considerazione l’effetto combinato (il cosidetto effetto cocktail) di più pesticidi negli alimenti. L’Efsa, infatti, ha messo a punto uno strumento informatico per effettuare le valutazioni tossicologiche circa l’esposizione dell’organismo a più pesticidi insieme. Si tratta solo di algoritmi messi a punto per stimare statisticamente il rischio cumulativo al fine di stabilire dei valori limite teorici per le esposizioni multiple. Certo, un punto di partenza ma la gestione del rischio, necessaria quando parliamo di esposizioni multiple, è un’altra cosa.

Cominciano gli studi

Lo strumento messo a punto dall’Efsa è già in funzione: attualmente, con l’ausilio di questo strumento si stanno eseguendo valutazioni dell’esposizione cui sono soggetti i consumatori in uno studio pilota su gruppi di pesticidi che possono compromettere la funzionalità della tiroide e del sistema nervoso. I risultati di queste valutazioni saranno pubblicati entro la fine di quest’anno e verranno presi in considerazione dall’Efsa nella redazione di due relazioni scientifiche sulle valutazioni del rischio cumulativo per la tiroide e il sistema nervoso, che l’agenzia pubblicherà nel 2017. “I progressi fatti nell’elaborazione di una metodologia volta a effettuare valutazioni dell’esposizione affidabili per più pesticidi ci avvicinano al nostro obiettivo finale: realizzare valutazioni del rischio complete degli effetti combinati che hanno sull’uomo gruppi di pesticidi e non solo singole sostanze chimiche” afferma Luc Mohimont, dell’unità pesticidi dell’Efsa. Gli esperti dell’agenzia europea nei prossimi anni lavoreranno sull’impatto di gruppi di pesticidi anche su altri organi, tessuti e sistemi.

Pericoli nascosti ma comuni nel piatto

Per chi segue attentamente gli studi sugli effetti cancerogeni del consumo di fitofarmaci, il principale campanello d’allarme viene proprio dai campioni che presentano più di un fitofarmaco, i cosiddetti multiresiduo.
Da molti anni si sa che la dose di un composto inquinante considerata ammissibile per l’uomo se assunta singolarmente, può rivelarsi pericolosa se si somma ad altre sostanze a rischio. Tanto per capirci, gli scienziati hanno determinato per ciascun pesticida la quantità che un individuo può consumare senza correre troppi rischi (almeno allo stato attuale delle conoscenze). Ma se insieme a quel residuo ne assume un secondo, non basta che entrambe le sostanze siano sotto i limiti stabiliti. Questo cocktail, infatti, può aumentare sensibilmente i rischi di cancerogenicità.

Anche negli spaghetti

Tra l’altro non è raro trovare più pesticidi in un alimento ed è quanto mai necessario capirne la pericolosità. Lo hanno dimostrato da ultimo i risultati delle nostre analisi di laboratorio su 15 marchi di spaghetti: in due campioni, infatti, sono stati riscontrati due pesticidi diversi – cipermetrina e piperonil butossido in uno e pirimifos metile e piperonil butossido nell’altro. Certo, in concentrazioni bel al di sotto dei limiti ammessi per legge. Una normativa che, tuttavia, tace sull’effetto cumulato.