Antidolorifici: nessun effetto collaterale se usati con cautela

Meno antibiotici e più antidolorifici: è questo il nuovo trend degli italiani in quanto a consumo di farmaci. A svelarlo è l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con il Rapporto Osmed relativo all’uso dei farmaci nella popolazione generale nei primi 9 mesi del 2014. Rispetto allo stesso periodo del 2013, nei primi 9 mesi del 2014 il consumo è infatti cresciuto del 9-13% e per alcuni antidolorifici l’aumento sarebbe stato addirittura del 32%. Un eccesso che può essere fonte di rischi per la salute.

Antidolorifici quasi tutti promossi

La rivista tedesca Oko Test ha messo alla prova 74 antidolorifici valutandone l’efficacia e i possibili effetti indesiderati. Il risultato? Tutti i medicinali (molti dei quali non in vendita del nostro paese) superano la prova ma l’avvertenza da cui non si può prescindere è che questi farmaci vanno assunti rigorosamente rispettando le dosi indicate nel bugiardino. Tra i promossi “italiani” l’Aspirina, il Nurofen, il Diclofenac e il Voltaren.

Ai bambini meglio il paracetamolo

In generale, l’acido acetilsalicilico è considerato un classico per il trattamento di febbre e dolore mentre il più adatto ai bambini – per le limitate controindicazioni – è il paracetamolo. Il diclofenac è indicato nel trattamento del dolore e dell’infiammazione in patologie reumatiche croniche ma gli effetti indesiderati non possono essere taciuti e possono essere a carico dei reni e del fegato. Infine, l’ibuprofene – tra gli antidolorifici più venduti – agisce principalmente come analgesico ed è quindi adatto per il trattamento di dolore da lieve a moderata.