Ryanair denuncia eDreams e Google: “Utenti ingannati”

Ryanair denuncia eDreams e Google all’Alta corte di giustizia irlandese. Il motivo della causa legale? Il colosso dei voli low cost sostiene che eDreams, una delle principali piattaforme per la prenotazione on line dei biglietti aerei, abbia usato un sito web – ryanair.edreams.com – considerato “ingannevole” dalla compagnia aerea, per dirottare i clienti sulla piattaforma. Così facendo la compagnia aerea è costretta a riconoscere a eDreams una fee, ovvero una commissione per il servizio di intermediazione. E Google che c’entra?  Il motore di ricerca, sostengono gli uomini di Michael O’Leary, ha la capacità di indirizzare gli utenti che cercano “Ryanair” e quindi viene ritenuta complice di “dirottare” i clienti sulle piattaforme come eDreams.

Uno 0,1% di troppo

Il meccanismo non è complicato. Se un utente cerca su Google un volo Ryanair e accede dal sito della compagnia una volta che ha acquistato il biglietto, il controvalore del ticket viene incamerato completamente dalla compagnia. Se invece l’utente dopo la ricerca sul motore di ricerca compra lo stesso biglietto attraverso una piattaforma, come eDreams, spesso magari messo in cima ai risultati di ricerca, Ryanair dovrà riconoscere una percentuale alla piattaforma, in genere pari allo 0,1% del biglietto.

Il precedente Lufthansa

Quello di Ryanair sembra un ulteriore capitolo della guerra tra compagnie aeree e Ota, le On line travel agency. Dal primo settembre ad esempio Lufthansa ha deciso di applicare una sorta di “tassa di prenotazione” pari a 16 euro su tutti i biglietti non venduti sul sito dell’azienda. La compagnia aerea ha dichiarato di voler utilizzare il nuovo supplemento “attaccando” i costi connessi alle prenotazioni tramite Ota, che intaccherebbero i ricavi dei vettori del gruppo. Nel frattempo, la Travel association (Drv) ha chiesto all’ufficio federale tedesco di verificare se la nuova tassa discrimina le agenzie di viaggio. Anche gli agenti di viaggio e l’associazione di categoria dei tour operator hanno presentato una denuncia alla Commissione europea.