Provato per voi: pelo e contropelo al Gillette Fusion Proglide Flexball

 

di Sergio Antonio Salvi

L’americana giletteGlobal Gillette, tra i leader di mercato, ha da poco introdotto il sistema “flex ball”, con cui caratterizza alcuni prodotti, tra i quali “Fusion Proglide”, oggetto della nostra indagine. “Flexball” introduce una certa novità potentemente comunicata dal marketing nella tecnica di contatto testina-cute: un sistema cinematico enfatizzato nel prodotto da una visibilissima “ball” (pallina) permette alla testina di adattarsi meglio alla forma del viso; in effetti lo snodo consente alle lame di assecondare il movimento sulla pelle (purché sia in quel punto piana), rendendolo relativamente indipendente dal controllo della mano.

Intendiamoci, non si tratta dell’invenzione del secolo, ma di un’utile applicazione della meccanica. Il nuovo dispositivo è dotato di una “molla di richiamo” che ne permette il riposizionamento.

Quello che maggiormente impressiona di questo prodotto, da un punto di vista tecnico, è la sua complessità, che degli occhi esperti non hanno dubbi nel giudicare eccessiva e critica, da diversi punti di vista; tuttavia la ridondanza di queste tipologie di articoli è nota, e in parte giustificabile da obiettivi promozionali, insieme all’intento di difendere il design dall’imitazione.

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IL MANICO “SOFT-TOUCH”

Il manico è costituito da uno scheletro di lega metallica rivestita di un nero metallizzato; è completato da ben tre parti stampate con tecnologia di “iniezione multi-componente” (un modo per integrare diversi materiali, differenti per colore, trasparenza, flessibilità ecc.); tra questi uno ingloba “sovrastampato” il logo Gillette, che risalta in una goccia di resina trasparente. Dal punto di vista progettuale la lega metallica dovrebbe, col suo peso, bilanciare il rasoio (oltre che comunicare “durabilità”, per effetto dell’impiego del freddo metallo, molto percepibile al tatto). Le superfici corrugate in “elastomero” migliorerebbero la “prensione” dell’impugnatura, conferendo alla stessa ciò che i designer chiamano “soft touch”, ovvero una gradevole sensazione di morbidezza.legenda

Al manico è montata la testa, divisa in due parti (una intercambiabile, la “testina”), tramite due perni che consentono l’innovativo movimento; un morbido pulsante color arancione, corrispondente alla “pallina”, e anch’esso “multi-componente”, asserve, tramite un meccanismo nascosto, la rimozione del ricambio.

 

LA TESTINA 

È un vero prodotto nel prodotto: quanto di meglio un rasoio di sicurezza possa avere: cinque lame in serie (una di “finitura” sul lato opposto), montate sopra un supporto flessibile, progettato con lo scopo di adattare la rasatura al viso. Le lame sono precedute da un micro pettine e hanno un doppio strato di “strisce” imbibite di sostanze con varie funzioni (lubrificazione, lenitura ecc.).

E L’AMBIENTE?

Le più recenti metodologie progettuali e produttive indicano che un prodotto dovrebbe essere costruito con l’impiego del minor numero possibile di pezzi e di materiali, ciò soprattutto a vantaggio dei costi di produzione (ma anche energetici, quindi ambientali…). Senza contare che dal punto di vista ecologico l’avere a che fare con qualcosa fatto di molte parti potrebbe essere problematico nella cosiddetta “dismissione” (per esempio quando realizza la “raccolta differenziata”).

IL GIUDIZIO

Fusion Proglide è un ottimo rasoio di sicurezza, tra i migliori se non il migliore; è implicitamente, in parte, ecologico per una serie di ragioni: è progettato per durare, adotta la strategia della modularità (intercambiabilità della testina), non richiede l’impiego di energia elettrica (tranne che nel modello “Power Crome”…), sostituisce l’impiego dei rasoi “usa e getta” (sebbene lo sia la complessa testina intercambiabile), si suppone sia realizzato con processi di produzione non inquinanti né “tossico-nocivi” ma… non soddisfa appieno i requisiti di impatto ambientale. Ammesso, ottimisticamente parlando, che possa durare per anni, un giorno dovrà essere smaltito e il produttore non accenna a strategie di “take back” (recupero e riciclaggio dei propri prodotti), così come, per esempio, tentò di fare Bic, che adotta invece dichiaratamente strategie di “sostenibilità”. “Glide”, parte del nome scelto per questo oggetto, significa “planata”… e, come nella vela, con “Fusion Proglide” Gillette in compagnia di molti competitor, va detto è giunta solo al giro di boa… per vincere la competizione, in questo fragile mondo, serve anche altro.