Unaprol: il panel test non si tocca

Olive oil drops. Closeup bubbles in water isolated on white

“E’ necessario fare chiarezza non solo nei confronti dell’operato delle 7 aziende coinvolte ma, in generale, su tutti i prodotti in vendita presso la grande distribuzione”. Esordisce così David Granieri, presidente di Unaprol, commentando l’inchiesta avviata da Guariniello. L’Unione Nazionale tra le Associazioni di produttori di olive raccoglie circa 550mila produttori olivicoli, rappresentati territorialmente da 81 associazioni provinciali.

Basta all’olio come prodotto civetta

Granieri non ha dubbi e con chiarezza spiega: “Quando troviamo un prodotto in vendita a 2,49 euro qualcosa non ha funzionato. Quei prezzi non sono plausibili nemmeno in promozione e siamo sicuri che l’indagine farà chiarezza anche su questo aspetto e chi ha sbagliato pagherà”. Il presidente sottolinea anche un altro aspetto e stigmatizza il comportamento della grande distribuzione organizzata: “La gdo sfrutta troppo spesso la vocazione culturale del prodotto olio. Il nostro paese è condannato ad importare grandi quantità di olio (consuma 4 volte in più di quello che produce) ma questo non può significare svilire il prodotto”.

Occorre rafforzare la corresponsabilità della geo

Granieri fa riferimento all’abitudine della grande distribuzione di utilizzare troppo spesso l’olio come prodotto civetta senza “indagare” a fondo su quello che mette in vendita sui propri scaffali. “Purtroppo anche questa ultima inchiesta non coinvolge la gdo che, al contrario, dovrebbe vigilare attivamente. Sono convinto che occorre rafforzare il regime di corresponsabilità sulla conformità dei prodotti commercializzati. Le regole ci sono, basterebbe solo applicarle”.

Giù le mani dal panel test

Il presidente non si esime dal difendere la validità del panel test, su cui negli ultimi giorni hanno puntato la loro difesa alcuni dei marchi coinvolti ritenendolo un metodo non oggettivo: “Non siamo disposti a mettere in discussione la valenza probatoria del panel test. Certo è uno strumento che può essere rafforzato e su questa direzione si muove l’accordo di filiera siglato oggi Aipo, Assitol, Assofrantoi, Cno, Federolio, Unaprol e Unasco. L’intero tavolo si è impegnato a costituire una commissione di lavoro per un miglioramento dell’applicazione del panel test anche attraverso i marker chimici, il blind test e il test di identità genetica. “Diventa necessario un aggiornamento del metodo, che deve coinvolgere tutta la filiera, allo scopo di rafforzare tale tipologia di test e garantire così gli operatori che lavorano con serietà e trasparenza” conclude Gramieri.