Welfare, quasi il 50% degli italiani rinuncia a curarsi

Feeling tired and depressed. Depressed young female doctor holding hand in hair while sitting together with her colleagues at the meeting

Gli Italiani pagano “di tasca propria” il 18% della spesa sanitaria totale – cioè, oltre 500 Euro pro capite annuo – contro il 7% registrato in Francia e il 9% in Inghilterra. E’ quanto emerge dall’indagine “Bilancio di sostenibilità del welfare italiano” del Censis realizzata per conto del Forum Ania Consumatori dalla quale emerge, per esempio, che quelle relative al ticket per i farmaci, visite specialistiche e accertamenti diagnostici sono le spese che più fanno traballare i budget familiari. Dall’indagine emerge anche che a causa delle lunghe liste di attesa nella sanità pubblica e dei costi proibitivi della sanità privata, nel 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria.

Nell’ambito del Forum Ania Consumatori, assicuratori e consumatori hanno realizzato otto proposte per un sistema di welfare più efficiente ed equo. Innanzitutto, occorre fornire un’informazione trasparente, semplice e completa sulla situazione pensionistica a ogni cittadino e sulle prestazioni attese, anche per effettuare scelte consapevoli per il proprio futuro previdenziale. Altro punto la lotta al fenomeno delle liste d’attesa, causate dal gap tra i servizi promessi a tutti e quelli effettivamente erogati. Ineludibile anche il problema della non autosufficienza in tarda età: il 78% degli italiani è favorevole a un’assicurazione contro la non autosufficienza.

Tra le proposte viene sottolineata sia l’importanza di un quadro di regole chiare e uniformi per le forme sanitarie integrative, sia la necessità di incentivare lo sviluppo di sistemi mutualistici.

Da ultimo, un sistema equo e sostenibile non può prescindere da una politica fiscale che sia realmente “prowelfare” e che nel medio-lungo periodo sia positiva per i conti pubblici.