Ferrero: dopo Expo 2015 l’impegno per l’Africa

“Imprese Sociali Ferrero”. Questo il nome scelto da Ferrero per il suo principale progetto di Responsabilità sociale d’impresa (Csr). Tre imprese in due continenti – Asia e Africa: nel primo, in India, l’azienda di Alba ha creato uno stabilimento produttivo che esporta anche nei paesi della regione. In Africa, l’impegno di Ferrero si è concretizzato con due stabilimenti – in Sud Africa e Camerun – che esportano anche nei paesi della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (Southern African Development Community – SADC), della Comunità economica e monetaria dell’Africa centrale (Communauté Économique et Monétaire del l’Afrique Centrale -CEMAC) ed in Nigeria.

Si tratta di imprese sociali sui generis. Non già aziende che perseguono finalità esclusivamente o prevalentemente sociali ma vere e proprie “imprese”, basate su una concezione prettamente imprenditoriale, volte cioè a realizzare risultati positivi di bilancio. L’aggettivo “sociale” in questo caso indica che si tratta di aziende che agiscono con uno spirito “sociale”, poiché sono finalizzate a creare posti di lavoro (nel 2014, sono state coinvolte 3539 persone) nelle aree meno favorite dei paesi emergenti, e quindi a combattere le gravi conseguenze della disoccupazione esistente.

Il progetto è reso possibile attraverso la costituzione di un fondo in ciascun Paese, calcolato ogni anno non già sul profitto, ma sulla base dei costi delle attività produttive di ciascun stabilimento, ed utilizzato su base triennale. L’impegno sociale si Ferrero ha anche un altro volto: alcune delle strutture realizzate per Expo 2015 vivranno una seconda vita in Camerun e Centro Africa dove si trasformeranno in aule didattiche e in Sud Africa dove diventeranno un’infermeria pediatrica.