Di Gati: “Con Mi Manda Rai Tre vince la concretezza”

Riprende oggi, dopo la pausa estiva, Mi Manda Rai Tre, lo storico programma della terza rete della tv pubblica che spegne quest’anno 25 candeline. Alla sua guida si sono alternati personaggi televisivi illustri – da Antonio Lubrano ad Andrea Vianello – e da tre anni alla conduzione del programma simbolo della tv a servizio del cittadino c’è Elsa Di Gati: con lei, primo volto femminile, la trasmissione è diventata un appuntamento quotidiano (alle origini la sua messa in onda era serale, una volta alla settimana). Anche per quest’anno in 170 puntate (ogni giorno dalle 10 alle 11) cittadini vessati cercheranno di risolvere i loro piccoli e grandi disservizi con l’aiuto delle telecamere. All’esordio della prima diretta abbiamo intervistato con la conduttrice per scoprire conferme e qualche novità.

Di Gati, 25 anni per una trasmissione sono tantissimi. Secondo lei qual è la formula dell’elisir della giovinezza di Mi Manda Rai Tre?
La concretezza, il fatto che non ci sia nulla di costruito. Le storie che raccontiamo sono vere, purtroppo, come sono veri i personaggi. Questo alla gente a casa arriva e ci premia: ci riconoscono non come un tribunale, ma come uno sportello di servizio a cui chiedere aiuto.

E voi li aiutate?
Sì monitoriamo costantemente il successo del nostro intervento. Posso dire con certezza che nel 40-45% le storie che raccontiamo nel programma si concludono positivamente per il cittadino. Nella prima edizione della mia conduzione ne davamo conto spesso al pubblico, non per farcene un vanto ma semplicemente per far passare il messaggio che il format era vincente. Lo scorso anno, invece, pur restando invariato il numero di successi, ne abbiamo dato notizia di meno perché abbiamo preferito dare priorità a nuovi racconti… per cercare di risolvere ancora più casi.

Quali sono i motivi per cui si chiede aliuto a Mi Manda Rai Tre?
Nel corso degli anni ho assistito ad una vera e propria inversione di tendenza. All’inizio ricordo che i disservizi nel settore della telefonia la facevano da padrona. Oggi il vento è cambiato: certo non sono scomparse le lamentele in questo ambito ma sono state superate da quelle riguardanti al burocrazia in generale che fa prigionieri ovunque. E poi sono tanti i cittadini che si lamentano della lentezza della giustizia e della disoccupazione ma, ahimè, sono settori in cui non possiamo essere d’aiuto.

E chi viene chiamato in causa come reagisce?
Nell’85% dei casi le aziende rispondono alla nostra chiamata accentando di confrontarsi con i loro clienti. Quel che è chiaro è che le banche non vogliono essere coinvolte però risolvono a telecamere spente. Un vero peccato perché io sono convinta – ed è questo lo spirito del programma – che un disservizio può capitare ma bisogna avere il coraggio di metterci la faccia e chiedere scusa al cittadino. Il nostro programma può aiutare questo avvicinamento.

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Squadra vincente non si cambia? Quest’anno lavorerà con lo stesso team?
Certamente. Ho un team meraviglioso, fatto principalmente di donne con cui lavoro benissimo. Quindi sono state confermate tutte le rubriche che ruotano, come sempre, attorno ad un caso principale.

Novità dell’edizione di quest’anno?
Si due. Innanzitutto ci saranno nuove rubriche: una, ad esempio, in cui spiegheremo come costruire nuove cose risparmiando e un’altra dedicata al condominio.

L’altra novità?
Non la svelo, ma sarà visibile benissimo e coinvolgerà la fascia più affezionata del nostro pubblico.