Retromarcia Fao-Oms sul glifosato: quando la politica usa la scienza

È improbabile che l’assunzione di glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l’uomo. E’ la conclusione cui è giunto il panel di esperti dell’Oms e della Fao che si è riunito in questi giorni a Ginevra. Secondo gli scienziati, se è vero che sono disponibili diversi studi epidemiologici in materia, è anche vero che  l’unico studio di coorte di grandi dimensioni non ha trovato prove di un’associazione tra ingestione di glifosato e cancro a qualsiasi livello di esposizione.

Clamorosa retromarcia

Una retromarcia rispetto al lungo lavoro (2 anni di studio) da parte dell’équipe dello Iarc (sempre dell’Oms) che aveva classificato il glifosato come “probabile cancerogeno”. Sugli stessi dati, visto che da allora nessuna ulteriore ricerca è stata condotta.

“Il dibattito oramai non è più scientifico, si è spostato su un piano politico dove enorme peso lo hanno le lobby e non i ricercatori”. Il commento, sconfortato, è di Carlo Maurizio Modonesi, professore di Ecologia umana all’Università degli Studi di Parma, e membro del Gruppo Pesticidi dei Medici per l’Ambiente (ISDE), che al Salvagente spiega come le evidenze fossero già state raccolte dallo Iarc, con una conclusione che non ammetteva discussioni. A meno di non voler spostare, come verrebbe da ipotizzare leggendo il rapporto Oms-Fao tutto sul piano politico.

La Dar per il glifosato non è necessaria

Gli esperti Fao-Oms ora sostengono che un’esposizione fino a 2000 mg / kg di peso corporeo per via orale non è stata associata con effetti genotossici nella stragrande maggioranza dei studi condotti nei mammiferi motivo per cui non è necessario stabilire una Dar per il glifosato e i suoi metaboliti.

“In tutta la mia carriera di ricercatore di agenti cancerogeni ambientali ho potuto constatare che esistono due scuole di pensiero” ha spiegato a il Test-Salvagente Morando Soffritti, direttore scientifico della Fondazione europea di Oncologia e Scienze ambientali “B. Ramazzini” aggiungendo che “lo scontro è sempre tra coloro che trovano modo di criticare l’ultimo studio scientifico pubblicato perché manca di qualche dato e tra quelli che, invece, quando c’è anche solo una evidenza che la sostanza possa essere cancerogena, ne limitano l’esposizione per donne in gravidanza e bambini”.

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Il professor Soffritti ha per molti anni studiato gli effetti cancerogeni sull’aspartame e ci racconta che in quel caso – come in questo attuale del glifosato – le due scuole di pensiero erano sempre l’una contro l’altra e la lobby dell’industria riusciva sempre ad avere la meglio.

Nei prossimi giorni la decisione della Commissione europea

Non c’è dubbio che l’ultima presa di posizione dell’OMS e della Fao faccia da apripista alla decisione della Commissione europea sul rinnovo dell’autorizzazione al commercio per i prossimi anni. Come avevamo anticipato qualche giorno fa, l’orientamento europeo – contenuto in una bozza – è quello di autorizzare l’uso del glifosato per i prossimi 9 anni senza le limitazioni all’uso professionale richieste dal Parlamento europeo.

I nostri test

Nel numero di maggio in edicola il test-Salavgente ha portato in laboratorio 100 prodotti alimentari a base di farina (pasta, biscotti, cerarli) e 26campioni di acqua potabile trovando tracce di glifosato in molti di essi (la metà dei prodotti alimentari e due campioni di acqua)