#NoCastaDay, ma i consumatori sono mai stati una lobby?

Consumer

presidente di Konsumer

Ha ragione il direttore de il Test nel suo editoriale dal titolo “Un paese in cui le lobby vincono tutte (tranne una), ma verrebbe da chiedersi: i consumatori sono mai stati una lobby?

La più grande debolezza dei consumatori è da sempre l’ignoranza di essere lobby, eppure hanno associazioni che si dicono radicate nel territorio, di rappresentanza certificata, interlocutrici del Parlamento e delle Authority, ciò malgrado al consumatore un messaggio diretto dell’importanza di essere lobby non lo lancia alcuno.

 

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C’è stato nel passato un momento in cui le associazioni sono state in grado di essere un veicolo potentissimo di opinione e indirizzo sul Parlamento, di conseguenza sull’operato dell’apparato legislativo, era il tempo in cui il CNCU non esisteva, in cui si manifestava in piazza come tanti omini sandwich con cartelli appesi al collo, in cui gli esponenti delle maggiori associazioni avevano un filo diretto con i consumatori e ne rappresentavano le necessità, le aspirazioni, le frustrazioni con il convincimento di chi è portatore di posizioni non direttamente sue ma che sue le ha fatte con convinzione. Questa capacità di essere sul “pezzo” ha determinato poi l’istituzionalizzazione dei “consumatori” con la costituzione del Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti (CNCU), che di fatto è stato la pietra tombale del movimento consumerista italiano.

Una sorta di progettificio in cui la prima preoccupazione di un’associazione è quella di portare a casa una fetta della torta, quando la torta c’è, il più delle volte scollati dalle effettive esigenze del consumatore, dalle sue aspettative.

 

MODELLI DA RIVEDERE

È evidente che alcune associazioni abbiano importato, facendolo prevalere, un modello che poteva sembrare vincente, quello della concertazione sindacale, ma che non ha saputo rinnovarsi e mettersi al passo con i tempi, soprattutto non ha saputo più far sue le istanze che arrivavano dai cittadini essendone, a livello centrale, scollati totalmente. Tutti uguali nel marasma del disastro?

 

TORNARE PROTAGONISTI

Assolutamente no, ma è di tutta evidenza che la perseveranza di alcuni nel volersi erigere ad essere più rappresentativi di altri, ha portato a fondo l’intero movimento. Lo stesso disastro dei partiti e dei sindacati, la stessa rincorsa alla tutela prima di se stessi e dopo, se resta tempo, di chi si rappresenta. Da questo, con fatica, con l’aiuto e la presenza di chi crede ancora al movimento nel suo insieme e non sulla sigla, stiamo ripartendo. I consumatori torneranno ad essere una lobby, e di certo non sono queste le leggi che passeranno,

ma prima smontiamo il sistema e le logiche protezionistiche che si sono radicate in alcuni contesti, soprattutto quelli parasindacali, e facciamo tornare protagonisti i cittadini.