Come ridurre gli sprechi, anche a casa nostra

C’è chi spreca e chi muore. La petizione su Change.org di Daniele Messina (di cui il Test ha scritto nei giorni scorsi) viaggia spedita verso le 35mila firme. E dopo la svolta francese che impone ai supermercati di regalare il cibo in scadenza piuttosto che gettarlo, anche da noi si discute sull’opportunità di un provvedimento come questo.

Lo ha fatto, per esempio, Carlo Petrini dalle colonne di Repubblica pochi giorni fa. E non c’è dubbio che la legge francese potrebbe fare da apripista anche da noi, per ispirare comportamenti più virtuosi.

Senza però dimenticare che una parte degli sprechi avviene anche a casa nostra. Tanti sono i cibi che buttiamo nel cassonetto, magari perché hanno superato la scadenza e riteniamo di non doverli mangiare più.

 CONTRO GLI SPRECHI, ANCHE IN CASA

Una tentazione inevitabile o frutto di eccessivi timori? Per capirlo dovremmo riuscire a distinguere tra la scadenza perentoria e quella “preferibile”, così come indicata in etichetta.

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Se sull’etichetta leggiamo da consumarsi entro siamo in presenza di un prodotto che potrebbe risultare dannoso per via della proliferazione batterica se consumato oltre la data indicata. Se, invece, leggiamo da consumarsi preferibilmente entro dobbiamo interpretare la data entro la quale la qualità, il gusto, la fragranza e le caratteristiche nutrizionali si mantengono inalterate. Oltre il cibo può essere consumato senza problemi per la sicurezza ma potrebbe non avere più le stesse caratteristiche di gusto. Un esempio, in questo senso sono la pasta o il miele dove non si incorre in problemi mangiandoli qualche mese dopo la scadenza, se ben conservati.

Per non sprecare, dunque, proviamo a vedere quali cibi si possono mangiare anche “scaduti” e quali invece è opportuno gettare.

 

 

ALIMENTO SCADENZA CHE COSA SUCCEDE DOPO 10 GIORNI FINO A QUANDO SI PUÒ CONSUMARE DOVE CONSERVARLO
LATTE 6° giorno successivo a quello del trattamento termico Imbevibile: alterazioni microbiologiche portano a un rapido deperimento Non oltre la scadenza Nel frigo tra 0 e 4°C
YOGURT entro 1 mese Diminuiscono lattobacilli e probiotici. Decadimento nutrizionale 2-3 giorni dopo la scadenza In frigo non sopra i 4°C
PROSCIUTTO AFFETTATO Cotto: 20 giorni Crudo: 4 mesi Alterazioni biochimiche e microbiologiche lo rendono immangiabile 1-2 giorni dopo l’apertura della confezione Tra 4 e 8°C
PASTA SECCA 2 anni Essendo la scadenza così lunga, pochi giorni in più non sono rilevanti 1-2 mesi oltre la scadenza se il prodotto è ben conservato A temperatura ambiente, ma al riparo dall’umidità
BIBITE 18-36 mesi Essendo la scadenza così lunga, pochi giorni in più non sono rilevanti Qualche mese A temperatura ambiente – ma mai esposte al sole – o in frigo
BISCOTTI SECCHI 1 anno Essendo la scadenza così lunga, pochi giorni in più non sono rilevanti Possono essere conservati più a lungo ma perdono fragranza A temperatura ambiente, ma al riparo dall’umidità
TONNO IN SCATOLA 5 anni Essendo la scadenza così lunga, pochi giorni in più non sono rilevanti Qualche mese A temperatura ambiente; poi in un contenitore, meglio se di vetro, in frigo
UOVA 28 giorni dopo la data di deposizione Il guscio è permeabile e possono contaminarsi. L’antibatterico avidina perde efficacia Non oltre la data di scadenza Tra i 4 e gli 8°C
SURGELATI 3-6 mesi per prodotti pronti; 6-12 mesi per carne e pesce Nulla se resta surgelato Se conservati correttamente anche oltre la scadenza In freezer a circa -18°C
OLIO tra i 6 e i 18 mesi Il rischio è solo di perdere il gusto e il valore nutrizionale Qualche mese In bottiglie trasparenti al buio. La temperatura ideale è 14-15°C